mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
6 Dicembre 2012

UNA BASSA CARICA VIRALE PREDICE MIGLIORI ESITI A LUNGO TERMINE DOPO RESEZIONE DEL CARCINOMA EPATICO

Il post-operatorio non dipende dalla avvenuta eradicazione sierologica del virus dell’epatite C

L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è ormai riconosciuta quale potente fattore di rischio della recidiva post-operatoria del carcinoma epatico. Tuttavia, poco è noto circa l’impatto della carica virale di HCV sugli esiti chirurgici. I ricercatori della University of Tokyo, Japan Red Cross Medical Center, hanno esaminato il significato clinico della carica virale di HCV sugli esiti a lungo termine in 370 pazienti classificati in classe Child-Pugh A, sottoposti a resezioni curative del fegato per carcinoma epatico correlato ad HCV. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi, a bassa e alta carica virale (rispettivamente ≤ e > 5.3 log10 UI/mL), in base ai risultati ottenuti con approccio al minimo valore di P per predire l’attività, da moderata a grave, dell’epatite. Gli esiti clinici sono stati comparati tra i due gruppi. Lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract) ha evidenziato un tasso di sopravvivenza libera da recidiva a 5 anni del 36.1% nel gruppo a bassa carica virale e del 12.4% in quello ad alta carica virale (p < 0.001). In analisi multivariata è stata confermata una correlazione tra elevata carica virale e recidiva del tumore, con un quoziente di rischio di 1.87 (IC 95%: 1.41 – 2.48; p < 0.001). Una sottoanalisi ha inoltre rivelato che i risultati favorevoli nel gruppo a carica virale bassa non erano conseguenza dell’avvenuta o meno eradicazione sierologica di HCV sia nelle lesioni primarie che nelle recidive. In conclusione, una bassa carica virale di HCV predice gli esiti chirurgici a lungo termine nei pazienti con carcinoma epatico indipendentemente dalla eradicazione sierologica di HCV.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 11 – Dicembre 2012
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