mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
27 Gennaio 2014

UN INDICE KI67 ELEVATO È INDICATIVO DI UN MAGGIORE BENEFICIO DELLA CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE SE AGGIUNTA ALLA TERAPIA ENDOCRINA NEL TUMORE MAMMARIO LUMINALE B HER2-NEGATIVO E LINFONODO-POSITIVO

L’espressione di Ki67 identifica un sottogruppo di pazienti con tumore mammario di tipo luminale B, linfonodo-positivo, che potrebbe trarre beneficio dall’aggiunta di chemioterapia adiuvante alla terapia ormonale. L’indicazione della chemioterapia adiuvante nelle pazienti con carcinoma mammario positivo ai recettori degli estrogeni (ER), altamente proliferativo, è tuttora controversa. I ricercatori italiani, coordinati dal gruppo dell’Istituto Europeo di Oncologia e Università di Milano, hanno analizzato il valore predittivo di Ki67 sull’efficacia della chemioterapia adiuvante nelle pazienti con tumore mammario ER-positivo, linfonodo-positivo. Nello studio pubblicato sulla rivista Breast (leggi abstract), gli autori hanno identificato 1241 pazienti con tumore mammario di tipo luminale B, in stadio iniziale, che presentavano da 1 a 3 linfonodi ascellari positivi, sottoposte a resezione chirurgica tra il 1995 e il 2005 all’Istituto Europeo di Oncologia e che avevano ricevuto ormonoterapia e/o chemioterapia adiuvante. Le differenze di distribuzione delle caratteristiche, secondo il trattamento, sono state valutate con il test del Chi-quadro. Per calcolare l’effetto dell’aggiunta di chemioterapia all’ormonoterapia, è stato usato il metodo dell’indice di propensione per abbinare le caratteristiche delle pazienti, minimizzando i bias correlati all’assegnazione non-random del trattamento. I risultati indicano che la probabilità di ricevere la chemioterapia era significativamente associata all’età, al grado del tumore, al grado della risposta ormonale, alle dimensioni del tumore e all’invasione vascolare periferica. La distribuzione dell’indice di propensione era statisticamente diversa tra i due gruppi di trattamento (p < 0.0001). La sopravvivenza globale (OS) a 5 anni era 95.8% (IC 95%: 93.5 – 97.2) nel gruppo di sola ormonoterapia e 96.2% (IC 95%: 94.4 – 97.4), in quello che ha ricevuto ormonoterapia e chemioterapia (test log-rank p = 0.663) e la sopravvivenza libera da malattia (DFS) a 5 anni era rispettivamente 84.6% (IC 95%: 81.0- 87.6) e 84.2% (IC 95%: 81.3 – 86.7) (test log-rank p = 0.388). Tuttavia, quando è stata analizzata la DFS a 5 anni rispetto alla distribuzione di Ki67, l’analisi STEPP (Subpopulation Treatment Effect Pattern Plot) ha indicato un effetto benefico della chemioterapia nelle pazienti con tumore altamente proliferativo (Ki67 ≥ 32%); l’interazione tra Ki67 e trattamento era statisticamente significativa (p = 0.027). In conclusione, l’espressione di Ki67 permette di identificare un sottogruppo di pazienti con carcinoma mammario di tipo luminale B, linfonodo-positivo, che potrebbe trarre beneficio dall’aggiunta della chemioterapia adiuvante alla terapia ormonale; la dicotomia è stata osservata a un livello di Ki67 pari al 32%.
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