mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
21 Marzo 2013

TOMOGRAFIA MULTIFASICA ‘MULTIDETECTOR’ DISTINGUE IL CARCINOMA RENALE A CELLULE CHIARE DAGLI ALTRI SOTTOTIPI DI TUMORE AL RENE

L’enhancement, se validato prospetticamente, può aiutare a discriminare il tumore a cellule chiare dall’oncocitoma e dai sottotipi papillare e cromofobo

Per determinare se l’enhancement’ osservato con tomografia computerizzata (TC) multifasica, ‘multidetector’, possa distinguere il carcinoma renale a cellule chiare dall’oncocitoma e dal carcinoma renale a istologia papillare o cromofoba, ricercatori del David Geffen School of Medicine, Ronald Reagan UCLA Medical Center di Los Angeles, dopo approvazione del comitato di revisione istituzionale di questo studio retrospettivo in accordo con HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act), hanno consultato il database di patologia per identificare una coorte di 298 casi di carcinoma renale e oncocitoma esaminati con TC multifasica, ‘multidetector’, a quattro fasi (non ‘enhanced’, cortico-midollare, nefrografica e escretoria) eseguita prima della procedura chirurgica. In totale 170 casi di carcinoma renale a cellule chiare, 57 di tipo papillare, 49 oncocitomi e 22 a istologia cromofoba sono stati valutati in termini di ‘enhancement’ multifasico dagli autori dello studio pubblicato sulla rivista Radiology (leggi abstract) e i risultati sono stati comparati utilizzando il t test. L’analisi del ‘cut-off’ è stata eseguita per determinare i livelli soglia che discriminassero i quattro gruppi. I risultati indicano un picco di ‘enhancement’ medio per i carcinomi renali a cellule chiare e gli oncocitomi in fase cortico-midollare e un picco medio per i carcinomi renali di tipo papillare e cromofobo in fase nefrografica. L’enhancement’ osservato nei carcinomi renali a cellule chiare era maggiore di quello rilevato negli oncocitomi sia in fase cortico-midollare (125 vs 106 HU, p = 0.045) che in quella escretoria (80 vs 67 HU, p = 0.034). E ancora, l’enhancement’ osservato nei carcinomi renali a cellule chiare era maggiore di quanto rilevato nel sottotipo papillare sia in fase cortico-midollare (125 vs 54 HU, p < 0.001), che nefrografica (103 vs 64 HU, p < 0.001) ed escretoria (80 vs 54 HU, p < 0.001). L’enhancement’ visto nei carcinomi a cellule chiare era infine maggiore di quello rilevato nei carcinomi a istologia cromofoba in fase cortico-midollare (125 vs 74 HU, p < 0.001) ed escretoria (80 vs 60 HU, p = 0.008). La soglia di ‘enhancement’ ha aiutato a discriminare il carcinoma renale a cellule chiare dall’oncocitoma, dal sottotipo papillare e cromofobo con un’accuratezza rispettivamente del 77% (83 di 108 casi), 85% (101 di 119 casi) e 84% (81 di 97 casi). In conclusione, l’enhancement’ osservato alla TC multifasica, ‘multidetector’, se validato prospetticamente, potrà assistere nella discriminazione del carcinoma renale a cellule chiare sia dall’oncocitoma che dai sottotipi papillare e cromofobo.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 3 – Marzo 2013
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