mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
23 Luglio 2013

TERAPIA DI MANTENIMENTO CON BEVACIZUMAB DOPO CHEMIOTERAPIA DI INDUZIONE CON DOCETAXEL E CAPECITABINA NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEL TUMORE MAMMARIO METASTATICO O CON RECIDIVA LOCALE

Bevacizumab in combinazione con docetaxel e capecitabina possiede attività significativa e un profilo di tossicità accettabile quando utilizzato nel trattamento di prima linea del tumore mammario metastatico; anche la successiva terapia di mantenimento con bevacizumab potrebbe essere consigliata per un lungo periodo di stabilizzazione della malattia. L’approccio terapeutico per le pazienti con tumore mammario metastatico è ancora materia di discussione. Lo studio pubblicato sulla rivista Cancer Chemotherapy and Pharmacology (leggi abstract), condotto dal Gruppo Oncologico Italiano per la Ricerca Clinica (GOIRC), ha valutato l’efficacia e la sicurezza di bevacizumab in combinazione con docetaxel e capecitabina nel trattamento di prima linea del tumore mammario metastatico e la fattibilità della terapia di mantenimento con bevacizumab in questo ambito oncologico. Nello studio multicentrico, di fase II, di singolo braccio, le pazienti hanno ricevuto bevacizumab (15 mg/kg) e docetaxel (60 mg/m2) al giorno 1, in associazione a capecitabina (900 mg/m2) due volte al giorno ai giorni 1 – 14 ogni 21 giorni. Il trattamento è stato somministrato per un massimo di 6 cicli e continuato con solo bevacizumab fino a progressione della malattia. Endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione (PFS), endpoint secondari erano il tasso di risposta tumorale, la sopravvivenza globale e la tossicità. In totale, 79 pazienti eleggibili sono state trattate con bevacizumab in combinazione a docetaxel e capecitabina. Il tasso di risposta globale è risultato pari al 61%, con un tasso di risposta completa dell’8% e una durata mediana della risposta di 10 mesi. A un follow-up mediano di 28 mesi, la PFS mediana è risultata di 11 mesi. La terapia di mantenimento con bevacizumab è stata somministrata a 52 pazienti (65%) per una durata mediana di 7 mesi (range: 1 – 33+). La tossicità di grado 3 – 4 più frequentemente osservata nelle pazienti era la neutropenia (28.1%) e si sono manifestati due eventi avversi fatali (shock settico e perforazione gastrointestinale). In conclusione, bevacizumab in combinazione a docetaxel e capecitabina ha mostrato attività significativa e un accettabile profilo di tossicità nel trattamento di prima linea del tumore mammario metastatico e anche la successiva terapia di mantenimento con bevacizumab può essere utilizzata per un lungo periodo di stabilizzazione della malattia. I risultati devono essere confermati in altri studi.
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