mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
31 Luglio 2013

SOPRAVVIVENZA DOPO PROGRESSIONE IN PAZIENTI CON CARCINOMA EPATICO AVANZATO: RAZIONALE PER IL DISEGNO DI STUDI DI SECONDA LINEA

La progressione del tumore è un surrogato della sopravvivenza, ma l’impatto varia con la modalità; la PPS ha un ruolo chiave nella previsione prognostica

L’agente target sorafenib migliora la sopravvivenza globale (OS) nei pazienti con carcinoma epatico in assenza di risposta obiettiva. Di conseguenza, il tempo alla progressione tumorale (TTP) viene utilizzato per rilevare i benefici con i nuovi agenti molecolari, ma la sua intercambiabilità con la sopravvivenza non è ancora provata. Inoltre, i fattori predittivi di sopravvivenza alla progressione non sono ancora definiti ed esiste la necessità di caratterizzare la sopravvivenza dopo la progressione (PPS) e valutare con un’analisi delle covariate tempo-dipendenti se sia influenzata dallo schema di progressione e non solamente da uno squilibrio simultaneo della funzione epatica e di performance status. I ricercatori spagnoli, coordinati dai colleghi del Barcelona Clinic Liver Cancer (BCLC) Group dell’Università di Barcellona, hanno seguito prospetticamente pazienti con carcinoma epatico trattati con sorafenib. La valutazione clinica e biochimica è stata programmata ogni 4 settimane; la valutazione radiologica della progressione è stata condotta alla 4a settimana e, in seguito, ogni 8 settimane, utilizzando i criteri RECIST 1.1. Lo schema di progressione è stato definito da: incremento intra/extraepatico delle dimensioni del tumore, nuova lesione intraepatica, nuova lesione extraepatica (NEH). Nello studio pubblicato sulla rivista Hepatology (leggi abstract) sono stati inclusi 147 pazienti (7.1% con infezione da HCV; 83.6% con performance status [PS] 0; 82.3% in classe Child-Pugh A e 47.3% in stadio BCLC-C). La OS mediana è risultata di 12.7 mesi e i fattori predittivi indipendenti per OS erano lo stadio BCLC basale (HR 2.49; IC 95%: 1.66 – 3.73), il PS (HR 1.86; IC 95%: 1.12 – 3.10), osservazione durante il follow-up di un punteggio Child-Pugh B o C (rispettivamente: HR 2.36; IC 95%: 1.51 – 3.69 e HR 2.89; IC 95%: 1.62 – 5.15), definitiva interruzione di sorafenib (HR 2.48; IC 95%: 1.54 – 4.01) e TTP (HR 3.39; IC 95%: 1.89 – 6.10). Anche la presenza di NEH (HR 2.42; IC 95%: 1.32 – 4.44) è stata identificata quale fattore predittivo indipendente di OS e PPS nei pazienti che mostravano progressione radiologica. In conclusione, la progressione del tumore è un surrogato della sopravvivenza ma il suo impatto varia con lo schema della progressione. Quindi, la sopravvivenza dopo la progressione è influenzata dallo schema di progressione e questo diviene fattore chiave per la previsione prognostica e per il disegno e l’analisi di studi di seconda linea.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 8 – Agosto 2013
TORNA INDIETRO