mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
22 Novembre 2012

SCELTA TRA TERAPIA MEDICA, RIVASCOLARIZZAZIONE PERCUTANEA O CHIRURGICA IN PAZIENTI CORONARICI PRIMA E DOPO LA DISPONIBILITÀ DI STENT MEDICATI

I ricercatori dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso hanno coordinato uno studio osservazionale che ha comparato due popolazioni consecutive di 2.131 pazienti, ricoverati in 13 ospedali con unità cardiologiche, immediatamente prima e 3 anni dopo la disponibilità di stent medicati (DES). I pazienti presentavano almeno una stenosi coronarica > 50% all’angiografia coronarica e non includevano quelli con infarto miocardico acuto o precedente by-pass coronarico o malattia associata alle valvole cardiache. I risultati indicano che la scelta di trattamento tra terapia medica, interventi coronarici percutanei e by-pass coronarico era simile nei due periodi relativi all’introduzione dei DES o precedente, con stent metallico (bare metal stent, BMS). Almeno un DES è stato impiantato nel 57% dei pazienti trattati con intervento coronarico percutaneo nel 2005. Dopo 4 anni, non esisteva differenza di mortalità (13,8 vs 13,2%; p = 0,72), ammissione in ospedale per infarto miocardico (6,6 vs 5,2%; p = 0,26), ictus (2,2 vs 1,7%; p = 0,49) e ulteriore rivascolarizzazione (22,3 vs 19,7%; p = 0,25) nei pazienti arruolati dopo vs prima della disponibilità di DES. Solo nei pazienti con punteggio Syntax di 23 – 32 è stata osservata una differenza significativa della scelta di trattamento (p = 0,0002) dopo introduzione di DES rispetto al periodo precedente (terapia medica: 17,4 vs 31%; interventi percutanei coronarici: 62,2 vs 35,8%; by-pass coronarico: 20,3 vs 33,2), con simile endpoint combinato di mortalità, ictus, infarto del miocardio e ulteriore rivascolarizzazione dopo 4 anni (45,3 vs 34,2% p = 0,087). In conclusione, 3 anni dopo la disponibilità di DES, la scelta di trattamento nei pazienti con malattia coronarica non è cambiata significativamente rispetto al periodo precedente, così come non sono variate l’incidenza di morte, infarto miocardico, ictus e di ulteriore rivascolarizzazione.

British Medical Journal Open
TORNA INDIETRO