sabato, 17 maggio 2025
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3 Agosto 2009

RAPPORTO OSSERVASALUTE AMBIENTE 2008: BASILICATA AL TOP, LAZIO MAGLIA NERA

La regione italiana più ‘verde’ e’ la Basilicata, seguita da Friuli, Val d’Aosta e Trentino, mentre la maglia nera per la qualità ambientale va al Lazio. E’ la fotografia della situazione ambientale delle regioni italiane scattata dal rapporto Osservasalute Ambiente 2008, un’approfondita analisi dello stato di salute dell’ambiente e dei suoi riflessi sulla salute della popolazione italiana realizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma. Il rapporto assegna un punteggio da 1 a 20 alle singole regioni per diversi indicatori di ‘salute ambientale’: dalla disponibilità di acqua potabile alla concentrazione di radon nell’aria, dai rifiuti, dalla qualità dell’aria all’inquinamento acustico. In questa speciale classifica, la Basilicata e’ quella che si comporta meglio: ha il dato migliore per l’inquinamento da benzene, e una bassa produzione di rifiuti solidi urbani. Bene anche il Friuli, la regione in cui è cresciuta meno la produzione di rifiuti mentre è aumentata la raccolta differenziata, e la Valle d’Aosta. In fondo alla classifica le regioni del sud: condizioni critiche soprattutto per la gestione e la disponibilità di acqua potabile (un cittadino su tre nel meridione non ha rapido accesso all’acqua) e c’è (ad esempio in Sicilia) il problema dei rifiuti, troppi in discarica e poca differenziata. Maglia nera al Lazio, per colpa soprattutto di una preoccupante concentrazione di radon nelle abitazioni, pari a 119 Bq al metro cubo contro una media italiana di 70. Che a sua volta, spiega il ricercatore Antonio Azara, tra gli autori dello studio, “è superiore alla media europea e mondiale”. I rischi sono molteplici: “C’è un 16 per cento di possibilità in più di avere un tumore se si è esposti al radon, e circa il 10-12 per cento di tutti i tumori polmonari italiani sono dovuti a questo elemento, con in più un effetto sinergico per i fumatori, per i quali il rischio aumenta di 10 e anche 20 punti”.
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