mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
12 Giugno 2013

PROSPETTIVA EUROPEA DI STRATEGIE MULTIDISCIPLINARI PER MIGLIORARE GLI ESITI DEL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA EPATICO

Panoramica del tumore sviluppata attraverso una revisione della letteratura, dei dati di studi clinici e delle linee guida cliniche aggiornate

Il carcinoma epatico è una malattia complessa con prognosi sfavorevole: i tassi di incidenza e mortalità sono in continua crescita in molte regioni geografiche, aspetto che suggerisce la necessità di individuare migliori strategie di gestione. Tra i molti fattori di rischio per l’epatocarcinoma, i più comuni sono la cirrosi per infezione cronica da virus dell’epatite B o C e il consumo di alcool, l’obesità e il diabete. In alcuni pazienti, i fattori combinati di rischio rappresentano ulteriori sfide nella prevenzione e nel trattamento del carcinoma epatico. Screening e sorveglianza delle popolazioni ad alto rischio variano ampiamente con la regione geografica e l’accesso a una sorveglianza ottimale è critico per la diagnosi precoce. Il trattamento di scelta per questo tumore dipende dallo stadio della malattia, dal performance status del paziente e dalla funzionalità epatica e richiede un approccio multidisciplinare e una stretta cooperazione tra specialisti per ottenere i migliori esiti nel paziente. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista European Journal of Gastroenterology and Hepatology (leggi abstract), sottolineano inoltre che, malgrado gli avanzamenti ottenuti sui trattamenti chirurgici e sulle terapie locoregionali, la recidiva e l’insufficienza epatica rimangono tuttora le sfide più significative. La patogenesi del carcinoma epatico è un processo complesso e ‘multistep’, dove l’angiogenesi gioca un ruolo decisivo. L’inibitore multichinasico sorafenib è in quest’ambito l’unico agente target approvato per il carcinoma epatico in stadio avanzato, anche se risultati promettenti sono stati ottenuti con altri agenti target e combinazioni ed esiste molta attesa per i risultati di studi clinici in corso. In conclusione, i ricercatori europei, tra cui il prof. Massimo Colombo dell’Università di Milano e il prof. Riccardo Lencioni dell’Università di Pisa, ritengono essenziali per migliorare la terapia personalizzata del carcinoma epatico la programmazione di studi clinici rigorosi, che includano nel loro disegno la classificazione molecolare e la validazione di nuovi biomarcatori molecolari.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 6 – Giugno 2013
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