mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
28 Agosto 2012

NON NECESSARIO L’AUMENTO DEL NUMERO DI CICLI DI CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE DA 4 A 6 IN PAZIENTI CON TUMORE AL SENO E CON 1 – 3 LINFONODI POSITIVI

Nelle donne che hanno subito resezione del cancro mammario primario e presentano fino a 3 linfonodi positivi, l’estensione del regime di chemioterapia adiuvante con doxorubicina e ciclofosfamide (AC) o paclitaxel (T) da quattro a sei cicli non migliora l’esito clinico. La durata ideale del trattamento di chemioterapia adiuvante nelle pazienti con tumore primario del seno a rischio più basso non è ancora stata definita. A questo scopo, alcuni ricercatori dei maggiori centri oncologici statunitensi hanno avviato il Cancer and Leukemia Group B trial 40101, utilizzando un disegno fattoriale di fase III, per stabilire se 6 cicli di un regime chemioterapico fossero superiori all’esito offerto da 4 cicli. I ricercatori hanno inoltre esaminato se il trattamento con T fosse efficace quanto AC, ma a ridotta tossicità. Nello studio, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology (leggi abstract), sono state arruolate 3171 pazienti con tumore operabile alla mammella e positività a 0 – 3 linfonodi, tra il 2002 e il 2008, randomizzate a 4 o 6 cicli di chemioterapia adiuvante con AC o T. Il 94% delle pazienti è risultato linfonodo-negativo, mentre il 6% presentava da 1 a 3 linfonodi positivi. Criteri di stratificazione delle studio erano i recettori ormonali per estrogeni/progesterone (ER/PgR), il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2) e lo stato menopausale. Dopo il 2003, il trattamento chemioterapico adiuvante è stato somministrato in modalità ‘dose-dense’. Endpoint primario di efficacia era la sopravvivenza libera da recidiva (RFS). Ad un follow-up mediano di 5.3 anni, la RFS a 4 anni è risultata del 90.9 e 91.8%, rispettivamente dopo 6 e 4 cicli di trattamento. Il rischio (HR) aggiustato dei 6 cicli rispetto a 4 per la RFS era 1.03 (IC 95%: 0.84 – 1.28; p = 0.77). La sopravvivenza globale (OS) a 4 anni è risultata del 95.3 vs 96.3% rispettivamente con 6 vs 4 cicli di trattamento, con un HR dei 6 cicli vs 4 di 1.12 (IC 95%: 0.84 – 1.49; p = 0.44). Non è stata osservata interazione tra la durata del trattamento e il regime chemioterapico, ER/PgR o lo stato HER2 sulla RFS o sulla OS. In conclusione, nelle pazienti sottoposte a resezione del tumore primario della mammella che presentano fino a tre linfonodi positivi, l’estensione dei regimi chemioterapici con doxorubicina e ciclofosfamide o solo paclitaxel, da 4 a 6 cicli, non migliora l’esito clinico.
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