mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
30 Aprile 2013

NOMOGRAMMI DI PREVISIONE DELLA SOPRAVVIVENZA NEL SARCOMA RETROPERITONEALE PRIMARIO DEI TESSUTI MOLLI DOPO LA RESEZIONE

Nomogrammi istologico-specifici, messi a punto dai ricercatori della Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale Tumori di Milano, in collaborazione con colleghi statunitensi e francesi, possono predire in modo accurato la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da malattia (DFS) e dovrebbero essere utilizzati sia in clinica pratica nel ‘counselling’ dei pazienti che nella stratificazione degli studi clinici. L’integrazione di numerose variabili prognostiche non incluse nella stadiazione convenzionale dei sarcomi retroperitoneali dei tessuti molli (RPS) è essenziale per offrire un trattamento efficace. Scopo dello studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract) era costruire un nomogramma specifico che permettesse di predire OS e DFS post-operatorie nei pazienti con RPS primario. Gli autori hanno utilizzato i dati registrati in tre database istituzionali prospettici, includendo tutti i pazienti con RPS primario localizzato che erano stati sottoposti a resezione tra il 1999 e il 2009. Sono state utilizzate analisi univariata (grafici di Kaplan e Meier) e multivariata (modello di Cox), dove covariate prognostiche, come età, dimensioni del tumore, grado, sottotipo istologico, multifocalità, qualità della chirurgia e radioterapia, sono state scelte a priori. La validazione esterna è stata condotta applicando i nomogrammi a pazienti di una coorte esterna e la capacità discriminatoria del modello è stata esaminata con statistica C di Harrell e correzione ‘bootstrap’. In totale, 523 pazienti sono stati identificati nei tre centri (gruppo di sviluppo). A un follow-up mediano di 45 mesi (range interquartile: 22 – 72), erano stati osservati 171 decessi. I tassi di OS a 5 e 7 anni erano rispettivamente 56.8% (IC 95%: 51.4 – 62.6) e 46.7% (IC 95%: 39.9 – 54.6) e 221 pazienti hanno sviluppato recidiva della malattia. I tassi di DFS a 5 e 7 anni erano rispettivamente 39.4% (IC 95%: 34.5 – 45.0) e 35.7% (IC 95%: 30.3 – 42.1). Il gruppo di validazione includeva 135 pazienti identificati per la validazione esterna nella quarta istituzione. I valori statistici C di Harrell (con correzione ‘bootstrap’) relativi a OS e DFS erano rispettivamente di 0.74 e 0.71 nel gruppo di sviluppo del nomogramma e di 0.68 e 0.69 in quello di validazione. In conclusione, i nomogrammi possono predire in modo accurato OS e DFS e, secondo gli autori, dovrebbero essere utilizzati nel ‘counselling’ in clinica pratica e per la stratificazione dei pazienti arruolati negli studi clinici.
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