mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
9 Luglio 2013

MELANOMA METASTATICO IN STADIO III E IV: SESSO QUALE INDICATORE PROGNOSTICO INDIPENDENTE DI SOPRAVVIVENZA E DI SOPRAVVIVENZA LIBERA DA RECIDIVA O PROGRESSIONE

Un tratto biologico legato al sesso sembra influenzare profondamente la progressione e la sopravvivenza da melanoma, anche in stadio avanzato. Per esaminare l’influenza del sesso sulla sopravvivenza e progressione in pazienti con melanoma metastatico in stadio III o IV e per comparare i risultati ottenuti con i dati della letteratura, ricercatori dell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) Headquarters di Bruxelles, University of Nottingham, Charité Universitätsmedizin Berlin e Institut de Cancerologie Gustave Roussy di Villejuif hanno analizzato i dati estratti da tre ampi studi randomizzati, controllati, dell’EORTC in pazienti con melanoma in stadio III e da altri due studi in pazienti con melanoma in stadio IV. Modelli di rischio proporzionale di Cox sono stati utilizzati per calcolare in pazienti di sesso femminile vs maschile gli hazard ratio (HR) e i relativi intervalli di confidenza (IC 95%), aggiustati per diversi gruppi di fattori di confondimento, rispettivamente in stadio III e IV. Tra i 2734 pazienti in stadio III, le donne hanno mostrato un tasso di sopravvivenza cancro-specifica (DSS) a 5 anni superiore rispetto ai maschi (51.5 vs 43.3%), con un HR aggiustato per DSS di 0.85 (IC 95%: 0.76 – 0.95) e un HR aggiustato per la sopravvivenza libera da recidiva di 0.86 (IC 95%: 0.77 – 0.95). Tra i 1306 pazienti in stadio IV, le donne hanno manifestato un vantaggio di DSS (tasso di sopravvivenza a 2 anni: 14.1 vs 19.0%; HR aggiustato 0.81, IC 95%: 0.72 – 0.92) e di sopravvivenza libera da progressione (HR aggiustato 0.79, IC 95%: 0.70 – 0.88). Questo vantaggio osservato nel sesso femminile si manteneva in tutti i gruppi d’età pre- e post-menopausa e nei diversi sottogruppi prognostici. Tuttavia, il vantaggio nelle donne sembra ridursi nelle pazienti con una maggiore estensione della malattia metastatica. In conclusione, nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract), il beneficio persistente e indipendente osservato nelle donne, anche in presenza di metastasi ai linfonodi e a distanza, è in contrasto con le teorie sulla differenza di comportamento tra i due sessi quale spiegazione di questo fenomeno. Al contrario, sembra che un tratto biologico sessuale possa profondamente influenzare la progressione e la sopravvivenza del melanoma, anche in stadio avanzato.
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