mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
26 Marzo 2013

LINFOMA NON HODGKIN REFRATTARIO O IN RECIDIVA: SICUREZZA E ATTIVITÀ CLINICA DELLA COMBINAZIONE DI UN IMMUNOCONIUGATO CON RITUXIMAB

Inotuzumab ozogamicina (INO) è un agente chemioterapico a target anticorpale, costituito da un anticorpo anti-CD22 umanizzato coniugato a caliceamicina, un potente agente citotossico. Ricercatori statunitensi, con colleghi europei e australiani, hanno condotto uno studio di fase I/II per determinare la massima dose tollerata (MTD), sicurezza, efficacia e farmacocinetica di INO in associazione a rituximab (R-INO) per il trattamento del linfoma non Hodgkin (NHL) a cellule B CD20+/CD22+ in recidiva o refrattario. Una prima fase di incremento della dose per determinare la MTD di R-INO è stata seguita da ulteriore valutazione di efficacia e sicurezza della MTD in una coorte estesa. I pazienti con recidiva di linfoma follicolare (FL), recidiva di linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) o NHL aggressivo refrattario hanno ricevuto R-INO ogni 4 settimane fino a un massimo di 8 cicli. In totale, 118 pazienti hanno ricevuto uno o più cicli di R-INO (mediana: 4 cicli). Gli eventi avversi di grado 3 – 4 più comuni sono stati trombocitopenia (31%) e neutropenia (22%). Tossicità comuni di basso grado includevano iperbilirubinemia (25%) e innalzamento di AST (36%). La MTD di INO, in combinazione con rituximab (375 mg/m2), era la stessa di INO come singolo agente (1,8 mg/m2). Il trattamento alla MTD ha ottenuto tassi di risposta obiettiva dell’87, 74 e 20% rispettivamente nei pazienti con recidiva di FL (n = 39), recidiva di DLBCL (n = 42) e NHL aggressivo refrattario (n = 30). Il tasso di sopravvivenza libera da progressione (PFS) a 2 anni è risultato del 68% (mediana non raggiunta) per FL e del 42% (mediana: 17,1 mesi) per la recidiva di DLBCL. In conclusione, la combinazione rituximab e inotuzumab ozogamicina mostra alti tassi di risposta e sopravvivenza libera da progressione prolungata in pazienti con recidiva di linfoma follicolare e linfoma diffuso a grandi cellule B. Questo risultato e la tossicità controllabile suggeriscono che R-INO sia una promettente opzione di trattamento per il linfoma non Hodgkin a cellule B CD20+/CD22+.
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