mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
16 Gennaio 2013

LA SOPRAVVIVENZA GLOBALE NEL CARCINOMA EPATICO AVANZATO TRATTATO CON SORAFENIB DIPENDE DALLE CARATTERISTICHE BASALI

Buona funzione epatica e performance status sono requisiti essenziali; la presenza di ascite e invasione microvascolare può permettere la separazione dei pazienti che trarranno beneficio

L’impatto delle caratteristiche basali del paziente e del tumore sulla sopravvivenza globale dei pazienti con carcinoma epatico avanzato trattati con sorafenib non è ancora stato ben caratterizzato. I ricercatori dello University Medical Center of the Johannes Gutenberg University di Mainz hanno condotto analisi univariata e multivariata per identificare retrospettivamente l’importanza delle caratteristiche basali sulla sopravvivenza in 110 pazienti con carcinoma epatico avanzato trattati con sorafenib. Nello studio pubblicato sulla rivista Digestive and Liver Disease (leggi abstract), la sopravvivenza mediana dell’intera coorte è risultata di 6.7 mesi, ma nei pazienti in classe Child-Pugh A, B e C era rispettivamente 10.5, 6.1 e 3.0 mesi, mentre in quelli in stadio BCLC (Barcelona Clinic Liver Cancer) C e D era rispettivamente 6.8 e 2.6 mesi. La presenza di ascite e di invasione microvascolare e lo stadio BCLC D (cioè pazienti in classe Child-Pugh C e performance status ECOG > 2) sono stati confermati fattori prognostici indipendenti di sopravvivenza in analisi multivariata. In particolare, la presenza di invasione microvascolare ha significativamente influenzato la sopravvivenza nei pazienti che presentavano cirrosi epatica sia in classe Child-Pugh A che B. In conclusione, funzione epatica e performance status ben preservati sono prerequisiti essenziali nel trattamento dei pazienti con carcinoma epatico avanzato con sorafenib. I risultati dello studio non supportano quindi l’uso di questo agente target in pazienti in classe Child-Pugh B. Tuttavia, la valutazione dell’ascite e dell’invasione microvascolare in particolare potrebbe aiutare, secondo i ricercatori tedeschi, a identificare i pazienti che più probabilmente potranno beneficiare del trattamento con sorafenib.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 1- Gennaio 2013
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