mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
28 Maggio 2013

IMPATTO DELLA NEUROPATIA PERIFERICA INDOTTA DA CHEMIOTERAPIA SUL TRATTAMENTO EFFETTUATO NEL CARCINOMA MAMMARIO NON METASTATICO

Quando si manifesta neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia (CIPN), gli oncologi riducono il dosaggio in una significativa percentuale di pazienti che ricevono paclitaxel, e più frequentemente in quelle in regime settimanale. Per valutare l’incidenza di eventi dose-limitanti (DL) di CIPN in clinica pratica, ricercatori della University of Pennsylvania a Filadelfia hanno condotto uno studio retrospettivo di coorte che ha incluso 488 donne in trattamento con docetaxel o paclitaxel per il carcinoma mammario. ‘Outcome’ primario era l’evento DL (ritardo o riduzione della dose o sospensione del trattamento), attribuito a CIPN (DL CIPN). Il test t appaiato è stato utilizzato per esaminare la differenza tra dose cumulativa ricevuta e dose cumulativa pianificata con la riduzione della dose e lo stato di sospensione del trattamento. I risultati dello studio pubblicato sul Journal of Oncology Practice (leggi abstract) indicano un totale di 150 eventi DL unici che si sono manifestati in 120 pazienti (24.6%), più di un terzo dei quali (37.3%, n = 56) è stato attribuito a CIPN. I 56 eventi DL CIPN sono stati osservati in 50 donne (10.2%). L’incidenza di DL CIPN era significativamente diversa in relazione all’agente utilizzato (docetaxel: 2.4%, n = 5 di 209; paclitaxel 16.1%, n = 45 di 279; p < 0.001). Eventi DL CIPN si sono manifestati nel 24.5 e 14.4% delle donne che avevano ricevuto rispettivamente paclitaxel 80 mg/m2 alla settimana per 12 cicli e 175 mg/m2 ogni due settimane per 4 cicli (odds ratio aggiustato 2.11, IC 95%: 0.97 – 4.60; p = 0.06). La dose cumulativa effettivamente ricevuta era significativamente più bassa della dose cumulativa pianificata nelle donne alle quali è stata somministrata una dose ridotta o era stato sospeso il trattamento per CIPN (rispettivamente 9.4% in meno; p < 0.001 e 28.4% in meno; p < 0.001). In conclusione, gli oncologi hanno ridotto il dosaggio della chemioterapia per CIPN in una proporzione significativa delle pazienti che ricevevano paclitaxel, più frequentemente in quelle in regime settimanale. Quindi, alle pazienti sottoposte a riduzione della dose o sospensione del trattamento è stata somministrata una dose cumulativa di chemioterapia inferiore di quella pianificata. Secondo gli autori, le implicazioni di questi eventi dose-limitanti di neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia sugli ‘outcome’ di trattamento devono essere ulteriormente investigate in studi futuri.
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