mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
26 Novembre 2013

FOLLOW-UP, PROTOCOLLI DI SORVEGLIANZA E MISURE DI PREVENZIONE SECONDARIA IN SOPRAVVIVENTI AL TUMORE DEL COLON-RETTO: ‘ENDORSEMENT’ DELLE LINEE GUIDA DI CLINICA PRATICA DELL’ASCO

L’American Society of Clinical Oncology (ASCO) ha messo a punto una ‘policy’ e una serie di procedure al fine di rafforzare le più recenti linee guida di clinica pratica, sviluppate da altre organizzazioni professionali. In questa pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology (leggi testo), gli esperti dell’ASCO riesaminano il rigore metodologico e considerano l”endorsement’ delle Linee Guida del Cancer Care Ontario (CCO) su gestione del follow-up, protocolli di sorveglianza e misure di prevenzione secondaria nei sopravviventi al tumore del colon-retto. Il pannello dell’ASCO concorda con le raccomandazioni CCO e ha quindi approvato l”endorsement’ delle linee guida, dopo aggiunta di alcune dichiarazioni di qualifica. Gli esperti sostengono che la sorveglianza dovrebbe essere guidata dal rischio presunto di recidiva e dallo stato funzionale del paziente (importante entro i primi 2 – 4 anni). L’anamnesi, l’esame fisico e il test dell’antigene carcino-embrionale (CEA) dovrebbero essere eseguiti ogni 3 – 6 mesi per 5 anni. I pazienti a più alto rischio di recidiva dovrebbero essere esaminati nel periodo che corrisponde all’estremo con maggiore frequenza di rischio dell’intervallo. Nella maggior parte dei casi viene raccomandata ogni anno una scansione TC (addome e torace), per 3 anni; la tomografia a emissione di positroni (PET) non dovrebbe essere eseguita nella sorveglianza al di fuori di studi clinici, mentre sempre per la sorveglianza dovrebbe essere programmata una colonscopia un anno dopo la chirurgia iniziale e successivamente ogni 5 anni, su indicazione dei risultati del precedente esame. Se non è stata eseguita una colonscopia prima della diagnosi, allora la stessa dovrebbe essere fatta dopo il completamento della terapia adiuvante (prima di un anno). Viene raccomandata, infine, la prevenzione secondaria al fine di mantenere un peso corporeo salutare e uno stile di vita attivo. Se un paziente non è candidato alla chirurgia o alla terapia sistemica, per gravi condizioni di co-morbidità, gli esami suggeriti per la sorveglianza non dovrebbero essere eseguiti e un piano di trattamento, preparato dallo specialista, dovrebbe avere chiare indicazioni sull’appropriato follow-up condotto da un non-specialista.
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