mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
11 Settembre 2013

CARCINOMA EPATICO: EFFICACIA COMPARATIVA DELLA CHEMIO-EMBOLIZZAZIONE TRADIZIONALE IN COMBINAZIONE O MENO A SORAFENIB

Nel tumore inoperabile, il trattamento combinato è sicuro ed efficace quanto la sola TACE; la classe Child-Pugh e la stadiazione BCLC sono importanti fattori predittivi di sopravvivenza

Ricercatori della University of South Florida di Tampa hanno comparato la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) con gli eventi avversi in pazienti con carcinoma epatico non operabile trattati con chemio-embolizzazione endoarteriosa (TACE) e sorafenib vs sola TACE. In questo studio retrospettivo di coorte, pubblicato sulla rivista World Journal of Hepatology (leggi abstract), gli autori hanno raccolto i dati di tutti i pazienti consecutivi che avevano ricevuto diagnosi di carcinoma epatico inoperabile tra il 2007 e il 2011 che sono stati trattati con TACE e sorafenib o solamente TACE. Hanno ipotizzato che la terapia di combinazione fosse superiore alla sola TACE nel migliorare la sopravvivenza di questi pazienti. A questo scopo, hanno estratto i dati demografici del paziente, l’eziologia della malattia, l’istologia del tumore, lo stadio della malattia epatica, rispetto al modello di punteggio MELD (malattia epatica terminale), alla classificazione Child-Turcotte-Pugh (CTP) e alla stadiazione del Barcelona Clinic Liver Cancer (BCLC) per il carcinoma epatico. Gli esiti della tomografia computerizzata, i livelli di alfa-fetoproteina, il numero di trattamenti e gli eventi avversi correlati sono stati registrati e analizzati. I risultati dello studio indicano che, dei 43 pazienti che rientravano nei criteri di inclusione, 13 erano stati trattati con TACE combinato a sorafenib e 30 con sola TACE. Non è stata osservata differenza significativa nella sopravvivenza mediana, con una durata di 20.6 mesi (IC 95%: 13.4 – 38.4) nel gruppo trattato con TACE e sorafenib e 18.3 mesi (IC 95%: 11.8 – 32.9) in quello trattato solo con TACE (p = 0.72). Non esistevano differenze statisticamente significative tra gruppi neanche per OS (HR = 0.82, IC 95%: 0.38 – 1.77; p = 0.61), PFS (HR = 0.93, IC 95%: 0.45 – 1.89; p = 0.83) e tossicità legate al trattamento (p = 0.554). La classificazione CTP e la stadiazione BCLC per il carcinoma epatico erano statisticamente significative (rispettivamente p = 0.001 e p = 0.04) nella previsione della sopravvivenza dei pazienti con carcinoma epatico. Gli eventi avversi più comuni erano dolore addominale, nausea, vomito e lieve innalzamento degli enzimi epatici. In conclusione, la terapia di combinazione con TACE e sorafenib è risultata sicura ed efficace quanto la sola TACE nei pazienti con carcinoma epatico inoperabile. In questo studio, la classificazione Child-Turcotte-Pugh e la stadiazione BCLC sono risultate fattori predittivi significativi di sopravvivenza, ma sono necessari futuri studi in popolazioni più ampie per validare i dati osservati.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 9 – Settembre 2013
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