mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
26 Settembre 2013

ASSOCIAZIONE TRA REAZIONE CUTANEA MANO-PIEDE ED ESITO CLINICO IN PAZIENTI CON CARCINOMA RENALE METASTATICO TRATTATI CON SORAFENIB

Manifestazione più diffusa nel gruppo a rischio MSKCC favorevole, è associata a migliore risposta tumorale e PFS e potrebbe diventare fattore predittivo indipendente dell’esito clinico

Per chiarire se la reazione cutanea mano-piede possa essere indicata quale marcatore biologico dell’esito clinico nei pazienti con carcinoma renale metastatico trattati con sorafenib, ricercatori della Jichi Medical University di Tochigi hanno esaminato retrospettivamente l’associazione tra reazione cutanea mano-piede ed esito clinico in 36 pazienti giapponesi. I pazienti sono stati arruolati e suddivisi in due gruppi, con o senza reazione mano-piede. Le caratteristiche dei pazienti, la migliore risposta tumorale, la sopravvivenza libera da progressione e gli eventi avversi sono stati esaminati e comparati tra questi due gruppi. Lo studio pubblicato sulla rivista Japanese Journal of Clinical Oncology (leggi abstract) ha evidenziato la comparsa di reazione cutanea mano-piede indotta da sorafenib in una percentuale significativamente elevata di pazienti con carcinoma renale metastatico inclusi nel gruppo a rischio favorevole (classificazione del rischio del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, MSKCC), con performance status ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) pari o inferiore a 1, precedente nefrectomia, livelli elevati di emoglobina, bassi livelli di lattato deidrogenasi e di proteina C-reattiva. La migliore risposta tumorale media era significativamente più elevata nel gruppo che presentava reazione cutanea mano-piede (-16.7%) rispetto a quello che non l’aveva sviluppata (17.9%; p < 0.001) e la sopravvivenza mediana libera da progressione era significativamente più lunga nel gruppo con reazione mano-piede (4.6 mesi) rispetto a quello che non la presentava (1.5 mesi; p = 0.002). In analisi multivariata, solo la reazione mano-piede è stata indicata quale fattore predittivo di sopravvivenza libera da progressione (hazard ratio 0.312; p = 0.010). In conclusione, la reazione cutanea mano-piede indotta da sorafenib si manifesta in una percentuale significativamente elevata di pazienti con carcinoma renale metastatico inclusi nel gruppo a rischio favorevole secondo la classificazione di rischio MSKCC ed è stata significativamente associata a migliore risposta tumorale e sopravvivenza libera da progressione. Questo suggerisce che la reazione cutanea mano-piede potrebbe essere considerata fattore predittivo indipendente dell’esito clinico nei pazienti con carcinoma renale metastatico trattati con sorafenib.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 9 – Settembre 2013
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