mercoledì, 23 ottobre 2024
Medinews
6 Dicembre 2012

ASSOCIAZIONE TRA ANALOGHI NUCLEOSIDICI E RISCHIO DI RECIDIVA DI EPATO-CARCINOMA CORRELATO A VIRUS DELL’EPATITE B DOPO RESEZIONE

L’uso di questi farmaci sembra ridurre il rischio che la malattia si ripresenti in questi pazienti

La recidiva del tumore, dopo resezione curativa, è un problema fondamentale nei pazienti con carcinoma epatico. Lo studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (leggi abstract) ha esaminato l’associazione tra utilizzo di analoghi nucleosidici e rischio di recidiva del tumore nei pazienti con carcinoma epatico correlato a virus dell’epatite B (HBV), dopo chirurgia curativa. I ricercatori della National Yang-Ming University di Taipei hanno condotto uno studio di coorte nazionale tra ottobre 2003 e settembre 2010, utilizzando il Taiwan National Health Insurance Research Database. Tra i 100938 pazienti che avevano ricevuto nuova diagnosi di carcinoma epatico, gli autori ne hanno identificati 4569 con il tumore correlato a infezione da HBV, che avevano ricevuto resezione curativa del fegato nel periodo in studio. Il rischio di prima recidiva del tumore è stato comparato tra i pazienti che non assumevano analoghi nucleosidici (coorte non trattata, n = 4051) e quelli che invece erano in trattamento con i farmaci antivirali (coorte trattata, n = 518). Le incidenze cumulative e gli hazard ratio (HR) sono stati calcolati dopo correzione per la mortalità competitiva. I risultati indicano che i pazienti trattati con gli analoghi nucleosidici mostravano una prevalenza più alta di cirrosi epatica, rispetto alla coorte di pazienti non trattati (48.6 vs 38.7%; p < 0.001), ma un più basso rischio di recidiva del carcinoma epatico (n = 106, 20.5%, vs n = 1765, 43.6%; p < 0.001) e più bassa mortalità globale (n = 55, 10.6%, vs n = 1145, 28.3%; p < 0.001). Dopo correzione per la mortalità competitiva, la coorte trattata con i farmaci mostrava un tasso significativamente più basso di recidiva del carcinoma epatico a 6 anni (45.6%, IC 95%: 36.5 – 54.6, vs 54.6%, IC 95%: 52.5 – 56.6 nei non trattati; p < 0.001). La mortalità globale a 6 anni nella coorte trattata è risultata del 29.0% (IC 95%: 20.0 – 38.0), mentre in quella non trattata era 42.4% (IC 95%: 40.0 – 44.7; p < 0.001). In analisi di regressione di Cox modificata, l’uso di analoghi nucleosidici (HR 0.67, IC 95%: 0.55 – 0.81; p < 0.001), di statine (HR 0.68, IC 95%: 0.53 – 0.87; p = 0.002) e di farmaci anti-infiammatori non steroidei o aspirina (HR 0.80, IC 95%: 0.73 – 0.88; p < 0.001) sono stati indipendentemente associati a un ridotto rischio di recidiva del carcinoma epatico. Analisi multivariate stratificate hanno verificato l’associazione in tutti i sottogruppi di pazienti, inclusi quelli non cirrotici (HR 0.56, IC 95%: 0.42 – 0.76) e diabetici (HR 0.52, IC 95%: 0.31 – 0.89). In conclusione, la somministrazione di analoghi nucleosidici è stata associata a un più basso rischio di recidiva del carcinoma epatico dopo la resezione curativa nei pazienti con il tumore correlato all’infezione da HBV.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 11 – Dicembre 2012
TORNA INDIETRO