ADERENZA ALLA TERAPIA ORMONALE DI PAZIENTI CON CANCRO AL SENO
Solo il 49% delle donne con cancro al seno in stadio precoce assume la terapia ormonale adiuvante per l’intera durata della schedula ottimale. Le più giovani sono quelle a più alto rischio di non-compliance alla cura. Se da una parte vari studi hanno dimostrato che la terapia ormonale adiuvante riduce le recidive e la mortalità nelle pazienti con cancro al seno ormone-sensibile, dall’altra è certo che l’aderenza alle cure è ancora ad un livello sub-ottimale. Ricercatori statunitensi hanno esaminato le percentuali e i fattori predittivi di interruzione precoce della cura e di non-compliance alle terapie ormonali in pazienti arruolati dal sistema sanitario del centro Kaiser Permanente of Northern California. Gli autori hanno esaminato i casi di donne che avevano ricevuto diagnosi di cancro al seno ormone-sensibile in stadio I-III dal 1996 al 2007 e utilizzato le registrazioni elettroniche delle prescrizioni farmaceutiche per identificare le prescrizioni di terapie ormonali e le date di consegna dei farmaci. Hanno applicato modelli di regressione del rischio proporzionale di Cox per analizzare i fattori associati all’interruzione precoce e alla non aderenza (rapporto prescrizione : ritiro dei farmaci < 80%) alla terapia ormonale. Nello studio pubblicato nel Journal of Clinical Oncology (leggi abstract originale), gli autori hanno identificato 8769 pazienti con cancro al seno che rientravano nei criteri di eleggibilità e che avevano ritirato almeno una prescrizione di tamoxifene (43%), inibitori delle aromatasi (26%) o entrambi (30%) entro un anno dalla diagnosi. L’interruzione precoce della terapia è stata associata a età più giovane o più anziana, quadrantectomia (vs mastectomia) e comorbilità, mentre la razza asiatica, lo stato civile (sposata), la più giovane età alla diagnosi, la chemioterapia o la radioterapia e un intervallo di ritiro della prescrizione più lungo sono stati associati a completamento dei 4.5 anni di terapia. Tra le donne che hanno continuato la terapia, fattori analoghi sono stati associati a piena compliance. Le donne più giovani di 40 anni mostravano il più alto grado di rischio di interruzione della cura (hazard ratio 1.51, IC 95%: 1.23-1.85). Entro il periodo di 4.5 anni, il 32% delle donne ha interrotto la terapia e, tra quelle che hanno continuato ad assumere i farmaci, il 72% aveva aderito completamente alla terapia. Gli autori auspicano interventi per migliorare la compliance e la continuazione della terapia ormonale, specialmente nelle donne più giovani.