Chicago, 4 giugno 2017 – Il dott. Ugo De Giorgi, responsabile Oncologia Urologica a Meldola: “I dati si riferiscono alla pratica clinica: includono gli anziani e le persone più difficili da trattare, in fasi più avanzate, con metastasi ossee o cerebrali, di solito non considerati negli studi clinici. Si ‘allargano’ così le possibilità di utilizzo dell’immuno-oncologia”
La ricerca italiana è protagonista nel mondo. Uno studio condotto interamente nel nostro Paese conferma l’efficacia di nivolumab, nuova molecola immuno-oncologica, nella pratica clinica, in pazienti con tumore del rene non “selezionati”, anziani e con metastasi ossee o cerebrali. Lo studio, presentato al 53° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) in corso a Chicago, ha coinvolto 389 persone provenienti da 94 centri italiani (Safety and efficacy of nivolumab for metastatic renal cell carcinoma: Real world data from an Italian expanded access program”). “Siamo di fronte alla più importante esperienza al mondo nell’uso di nivolumab nella pratica clinica – spiega il dott. Ugo De Giorgi, Responsabile dell’Oncologia Urologica e Ginecologica all’IRST IRCCS di Meldola -. Abbiamo coinvolto malati poco o per nulla rappresentati nello studio clinico registrativo del nivolumab, come gli anziani e le persone in fasi molto avanzate, con metastasi ossee o cerebrali o con particolari varianti istologiche del tumore del rene. L’uso di nivolumab nel trattamento anche di queste persone particolarmente fragili ha confermato i dati di efficacia, sicurezza e tollerabilità che hanno portato alla registrazione del farmaco. Anche le percentuali preliminari sulla sopravvivenza sono sovrapponibili. Si tratta di risultati molto importanti soprattutto se consideriamo che si riferiscono anche a pazienti con metastasi scheletriche e cerebrali, quindi con una bassa aspettativa di vita, o con tumore non a cellule chiare, in cui le terapie tradizionali di solito non sono così efficaci. Quindi lo studio ‘allarga’ l’uso di nivolumab a malati da sempre considerati compromessi e più difficili da trattare”. Nel 2016 nel nostro Paese sono state stimate 11.400 nuove diagnosi di tumore del rene: l’85% dei casi è a cellule chiare, il 15% non a cellule chiare. “L’arruolamento dei pazienti è iniziato a giugno 2015 e si è concluso ad aprile 2016 e Meldola è il centro che ha coinvolto il maggior numero di malati, pari a 25 – sottolinea il dott. De Giorgi -. I dati preliminari confermano un andamento delle curve di sopravvivenza sovrapponibile a quello dello studio registrativo, infatti dopo una mediana di 8-9 mesi di trattamento il 77% dei pazienti è vivo”. Nivolumab è disponibile in Italia da febbraio 2017 nel trattamento del carcinoma a cellule renali avanzato pretrattato. L’approvazione europea si è basata sui risultati dello studio registrativo di fase III CheckMate-025 pubblicati sulla più prestigiosa rivista di medicina il New England Journal of Medicine. In questo studio nivolumab è stato valutato in 410 pazienti con carcinoma renale a cellule chiare avanzato pretrattato e confrontato con everolimus in centri selezionati di tutto il mondo. I pazienti hanno raggiunto una sopravvivenza globale mediana di 26 mesi con nivolumab e di 19,7 mesi con everolimus con un miglioramento di più di 6 mesi quindi rispetto allo standard di cura. CheckMate-025 ha anche evidenziato che i pazienti trattati con nivolumab avevano una migliore qualità di vita rispetto a everolimus. “Va però evidenziata una differenza importante: nello studio registrativo il 72% dei malati era stato trattato in seconda linea, solo il 28% in terza linea – conclude il dott. De Giorgi -. Nello studio italiano invece queste percentuali si invertono: il 21% ha ricevuto nivolumab in seconda linea e il 79% in terza o addirittura quarta o quinta linea, quindi in condizioni molto più avanzate di malattia si sono dimostrate un’efficacia e una tollerabilità equivalenti. È la dimostrazione che l’immuno-oncologia consente di ottenere risultati importanti anche in pazienti con fattori prognostici sfavorevoli e caratteristiche cliniche più complesse”.Questo sito utilizza i cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Di questi, i cookies che sono categorizzati come necessari sono memorizzati nel tuo browser come essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito. Usiamo inoltre cookies di terze parti che possono aiutarci ad analizzare e capire capire come usi il sito. Questi cookies saranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Inoltre hai anche dei cookies opzionali. Ma la disattivazione di questi cookies potrebbe avere effetti sulla tua esperienza di navigazione.
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