Un’elevata percentuale dei tumori renali incidentali può portare il paziente a morte: le variabili prognostiche standard per il carcinoma renale sono valide anche per questo gruppo di pazienti. La strategia di ‘vigile attesa’ non dovrebbe essere raccomandata se le dimensioni del tumore sono > 4 cm, se la biopsia conferma tumore di alto grado, se viene osservata discrepanza nel performance status dell’Eastern Cooperative Oncology Group (PS ECOG) o se la Tac suggerisce la presenza di uno stadio tumorale avanzato. Queste le conclusioni di oncologi universitari europei e statunitensi, pubblicate nel British Journal of Urology International (
leggi abstract originale) che hanno identificato in un’ampia serie multicentrica di tumori renali incidentali i fattori predittivi chiave di morte cancro-correlata, dal momento che tali tumori mostrano prognosi migliore dei tumori sintomatici e che i pazienti selezionati per la ‘vigile attesa’ sono in aumento. Lo studio ha raccolto i dati di 3912 pazienti, estratti da tre database internazionali sul cancro del rene, relativi a: età, sesso, PS ECOG, stadiazione TNM, dimensioni della massa tumorale, grado Fuhrman e patologia finale. I casi di tumore benigno e lesioni maligne con informazioni incomplete erano esclusi dall’analisi finale. L’età media (deviazione standard) dei pazienti e le dimensioni medie del tumore erano rispettivamente 60.6 (12.2) anni e 5.5 (3.5) cm e la maggior parte dei tumori era di origine maligna (90.2%) e di basso stadio (T1-T2, 71.7%) e grado (G1-G2, 72.4%). Sono state osservate metastasi linfonodali ed a distanza rispettivamente nel 5.7% e 13% dei pazienti. Alla fine del periodo di osservazione, 525 pazienti (14.4%) erano deceduti per cancro. In questo ultimo gruppo, i tumori erano > 4 cm nell’88.2% dei casi e presentavano metastasi linfonodali ed a distanza nel 20.2% e 49.3%, rispettivamente. L’analisi multivariata ha evidenziato che tumori > 4 cm, PS ECOG > 1, stadio TNM e grado Fuhrman erano fattori predittivi indipendenti di morte cancro-correlata.