Sebbene studi randomizzati siano ancora in corso, i dati retrospettivi recentemente pubblicati sull’uso della chemio-ipertermia intraperitoneale (HIPEC) nelle pazienti con tumore ovarico primario avanzato o in recidiva non indicano alcun apparente vantaggio di questo trattamento in termini di ‘outcome’ di sopravvivenza. Obiettivo dello studio pubblicato sulla rivista Gynecologic Oncology (
leggi abstract) era riesaminare le esperienze pubblicate sull’uso di HIPEC nel trattamento del tumore ovarico avanzato o in recidiva con particolare interesse agli ‘outcome’ di sopravvivenza. I ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center di Madrid hanno condotto una ricerca nel database di PubMed (periodo 2008 – 2014) degli articoli che specificamente trattavano di ‘HIPEC and ovarian cancer’ e hanno estratto 22 pubblicazioni che includevano 1450 pazienti, anche se la revisione è stata poi condotta su un gruppo finale che comprendeva 11 studi (248 pazienti con tumore ovarico avanzato) e 8 pubblicazioni (499 pazienti con tumore ovarico sensibile alla recidiva) che davano informazioni sulla sopravvivenza. Nelle pazienti con tumore ovarico primario che erano state trattate con chirurgia citoriduttiva primaria e HIPEC, la sopravvivenza globale mediana pesata è risultata pari a 37.3 mesi (range: 27 – 78), la sopravvivenza mediana libera da malattia era 14.4 mesi (range: 12 – 30) e il tasso di sopravvivenza a 5 anni era pari al 40% (range: 28 – 72). Nella coorte che mostrava recidiva, la sopravvivenza globale dopo HIPEC era 36.5 mesi (range: 23 – 62) e la sopravvivenza mediana libera da malattia era 20.2 mesi (range: 11 – 29). I tassi di morbilità grave erano rispettivamente del 25 e 19% nei gruppi con tumore primario e in recidiva. In conclusione, sebbene studi randomizzati siano ancora in corso, i dati retrospettivi recentemente pubblicati sull’uso di HIPEC nel tumore ovarico primario avanzato e in recidiva non suggeriscono alcun apparente vantaggio di questo trattamento in termini di ‘outcome’ di sopravvivenza. Quindi, HIPEC non può essere considerato un trattamento standard e non dovrebbe essere offerto al di fuori di studi clinici in queste pazienti.