Nuovi sviluppi clinici e suggerimenti per la combinazione con inibitori dell’angiogenesi
Il fegato è il sito primario di localizzazione delle metastasi di molte neoplasie maligne. In particolare, i tumori gastrointestinali ma anche altri tumori, come quello al seno e il melanoma, spesso manifestano metastasi al fegato. D’altra parte, il carcinoma epatico è la quinta neoplasia più frequente al mondo per l’origine comune al danno epatico cronico causato da epatite o cirrosi. I trattamenti per il tumore al fegato variano in considerazione dell’istologia e dell’invasione epatica e fino ad ora la chemioembolizzazione trans-arteriosa (TACE) ha rappresentato il principale approccio terapeutico. La revisione di Gadaleda e Ranieri dell’Istituto Nazionale dei Tumori Giovanni Paolo II di Bari ha preso in considerazione vari aspetti: 1) il background per utilizzare la TACE nei tumori epatici; 2) i metodi TACE e il razionale biologico per utilizzare agenti chemioterapici rivestiti da una nuova microparticella, come CD-Beads o HepaSphere; 3) le esperienze cliniche che hanno utilizzato TACE nei diversi tipi di tumori epatici; 4) il ruolo fondamentale dell’angiogenesi e dell’angiogenesi indotta da ipossia dopo TACE, con particolare riferimento al carcinoma epatico. Infine, anche il razionale per la combinazione di TACE con inibitori dell’angiogenesi è stato discusso nella revisione pubblicata nella rivista Critical Review in Oncology and Hematology (leggi abstract originale).Liver Cancer Newsgroup – Numero 12 – Dicembre 2010