martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
3 Dicembre 2013

USO DI STATINE E RISCHIO DI MORTE NEI PAZIENTI CON TUMORE DELLA PROSTATA

L’uso di statine dopo la diagnosi di cancro della prostata è stato, in generale, associato a un ridotto rischio di morte per il tumore. Tuttavia, l’effetto è più evidente nei pazienti che avevano già assunto questi farmaci prima della diagnosi. Per valutare se l’assunzione di statine dopo la diagnosi di carcinoma prostatico fosse associata a un ridotto rischio di morte correlata al tumore e per tutte le cause e anche per esaminare se questa associazione fosse modificata dall’utilizzo di statine prima della diagnosi, ricercatori del Jewish General Hospital, McGill University e University of Montreal hanno analizzato una coorte di 11772 uomini che avevano ricevuto nuova diagnosi di tumore non metastatico della prostata, tra il 1 aprile 1998 e il 31 dicembre 2009, seguiti fino al 1 ottobre 2012, identificati da un ampio database elettronico di popolazione del Regno Unito. Modelli di rischio proporzionale di Cox, tempo-dipendenti, sono stati utilizzati per stimare gli hazard ratio (HR) aggiustati e gli intervalli di confidenza (IC) al 95% degli ‘outcome’ di mortalità associati all’uso di statine dopo la diagnosi, considerando il ritardo di un anno per latenza dell’effetto e minimizzazione della casualità negativa, e prendendo in esame la modificazione degli effetti con l’uso di statine prima della diagnosi. Nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi testo), gli autori hanno osservato 3499 decessi, tra cui 1791 per il tumore della prostata, durante un follow-up medio di 4.4 anni (deviazione standard: 2.9 anni). L’uso di statine dopo la diagnosi di cancro è stato associato a un ridotto rischio di mortalità per tumore della prostata (HR 0.76; IC 95%: 0.66 – 0.88) e di mortalità per tutte le cause (HR 0.86; IC 95%: 0.78 – 0.95). La riduzione del rischio di mortalità per tumore della prostata e di mortalità per tutte le cause era più pronunciata nei pazienti che avevano utilizzato statine prima della diagnosi (rispettivamente: HR 0.55; IC 95%: 0.41 – 0.74; e HR 0.66; IC 95%: 0.53 – 0.81), con effetti più deboli in quelli che avevano iniziato il trattamento solo dopo la diagnosi (rispettivamente: HR 0.82; IC 95%: 0.71 – 0.96; e HR 0.91; IC 95%: 0.82 – 1.01). In conclusione, l’uso di statine dopo la diagnosi di tumore della prostata è stato globalmente associato a un ridotto rischio di mortalità specifica, tuttavia, l’effetto è più evidente nei pazienti che avevano assunto statine anche prima della diagnosi del tumore.
TORNA INDIETRO