martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
13 Novembre 2012

USO DI ASPIRINA, MUTAZIONE PIK3CA E SOPRAVVIVENZA NEL TUMORE DEL COLON-RETTO

L’uso regolare di aspirina dopo la diagnosi di cancro colorettale è stato associato a una più lunga sopravvivenza nei pazienti portatori di mutazione PIK3CA (gene della subunità catalitica alfa della fosfatidilinositolo-4, 5-bifosfonato-3 chinasi), ma non in quelli con PIK3CA ‘wild-type’. L’assunzione regolare di aspirina dopo una diagnosi di tumore del colon è stata associata a un ‘outcome’ migliore e l’evidenza sperimentale suggerisce che l’inibizione della prostaglandina-endoperossido sintetasi 2 (PTGS2) (nota anche come ciclo-ossigenasi 2) da parte dell’aspirina inibisca l’attività del segnale della fosfatidilinositolo-3-chinasi (PI3K). I ricercatori del Dipartimento di Oncologia Medica del Dana-Farber Cancer Institute e Harvard Medical School di Boston hanno ipotizzato che l’effetto dell’aspirina sulla sopravvivenza e sulla prognosi dei pazienti con tumori caratterizzati da mutazione PIK3CA possa essere diverso da quello osservato in tumori PIK3CA ‘wild-type’. I ricercatori hanno recuperato i dati di 964 pazienti con tumore del retto o del colon dal Nurses’ Health Study e dall’Health Professionals Follow-up Study, che includevano informazioni sull’uso di aspirina dopo la diagnosi del cancro e sulla presenza o assenza di mutazione PIK3CA. Hanno quindi utilizzato un modello di rischio proporzionale di Cox per calcolare il rapporto di rischio (hazard ratio, HR) multivariato di morte. Sono stati anche analizzati marcatori tumorali, come PTGS2, AKT fosforilato, KRAS, BRAF, instabilità dei microsatelliti, il fenotipo metilante le isole CpG e la metilazione di LINE-1 (long interspersed nucleotide element 1). Lo studio pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine (leggi abstract) ha rilevato che tra i pazienti con tumore del colon-retto portatori di mutazione PIK3CA, l’uso regolare di aspirina dopo la diagnosi era associato a una migliore sopravvivenza specifica per il tumore del colon-retto (HR multivariato di morte correlata al tumore 0.18, intervallo di confidenza [IC] 95%: 0.06 – 0.61; p < 0.001 test log-rank) e sopravvivenza globale (HR multivariata di morte per ogni causa 0.54; IC 95%: 0.31 – 0.94; p = 0.01 test log-rank). Al contrario, tra i pazienti che presentano PIK3CA ‘wild-type’ l’uso regolare di aspirina dopo la diagnosi non è stato associato alla sopravvivenza specifica per il tumore del colon-retto (HR multivariata 0.96, IC 95%: 0.69 – 1.32; p = 0.76 test log-rank, e p = 0.009 di interazione tra aspirina e le variabili PIK3CA) o alla sopravvivenza globale (HR multivariata 0.94, IC 95%: 0.75 – 1.17; p = 0.96 test log-rank, e p = 0.07 di interazione). In conclusione, l’uso regolare di aspirina dopo la diagnosi è stato associato a una più lunga sopravvivenza nei pazienti con cancro del colon-retto con mutazione PIK3CA, ma non in quelli con tumore PIK3CA ‘wild-type’. I risultati di questo studio epidemiologico, di patologia molecolare, suggeriscono che la mutazione PIK3CA nel tumore del colon-retto possa essere utilizzata come biomarcatore molecolare predittivo per la terapia adiuvante con aspirina.
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