martedì, 12 novembre 2024
Medinews
21 Settembre 2010

TRATTAMENTO DEL CARCINOMA GASTRICO HER2-POSITIVO IN STADIO AVANZATO

La chemioterapia in combinazione a trastuzumab può essere considerata come nuova opzione terapeutica standard per il trattamento dei pazienti con tumore gastrico HER2-positivo in stadio avanzato. Trastuzumab è un anticorpo monoclonale specifico per il recettore 2 del fattore di crescita epidermica umano (HER2), conosciuto anche come ERBB2. Questo anticorpo monoclonale è stato valutato in combinazione con la chemioterapia per il trattamento di prima linea in uno studio randomizzato, controllato, di fase 3 aperto (ToGA) condotto in 122 centri distribuiti in 24 Paesi. L’eleggibilità dei pazienti con cancro gastrico o della giunzione gastro-esofagea era conferita dall’espressione della proteina HER2, determinata attraverso dosaggio immunoistochimico o amplificazione genica con ibridazione in situ in fluorescenza. I partecipanti sono stati randomizzati 1:1 a regime di sola chemioterapia contenente capecitabina e cisplatino oppure fluorouracile e cisplatino ogni 3 settimane per 6 cicli o a chemioterapia in combinazione con trastuzumab somministrato per via endovenosa. L’allocazione è stata eseguita per randomizzazione stratificata a blocchi utilizzando il performance status dell’Eastern Cooperative Oncology Group, il regime chemioterapico, l’estensione del tumore, il sito primario e la misurabilità della malattia, ed è stata ottenuta con un sistema di riconoscimento vocale interattivo. Endpoint primario era la sopravvivenza globale in tutti i pazienti che ricevevano il farmaco almeno una volta. Nello studio, a cui hanno partecipato istituti oncologici europei, anche italiani, e statunitensi, sono stati randomizzati 594 pazienti (trastuzumab e chemioterapia, n = 298; chemioterapia da sola, n = 296), di cui 584 sono stati inclusi nell’analisi primaria (rispettivamente 294 e 290). Il follow-up medio era di 18.6 mesi (IQR 11 – 25) nel gruppo trastuzumab e chemioterapia e di 17.1 mesi (IQR 9 – 25) nel gruppo in sola chemioterapia. Nello studio pubblicato in The Lancet (leggi abstract originale), la sopravvivenza globale mediana era di 13.8 mesi (IC 95%: 12 – 16) nei pazienti assegnati al trattamento con trastuzumab in combinazione alla chemioterapia e di 11.1 mesi (IC 95%: 10 – 13) in quelli randomizzati a sola chemioterapia (hazard ratio 0.74, IC 95%: 0.60 – 0.91; p = 0.0046). Gli eventi avversi più frequentemente osservati in entrambe i gruppi sono stati nausea (trastuzumab e chemioterapia: n = 197 [67%] vs chemioterapia da sola: n = 184 [63%]), vomito (147 [50%] vs 134 [46%]) e neutropenia (157 [53%] vs 165 [57%]). Le percentuali di eventi avversi globali di grado 3 e 4 (201 [68%] vs 198 [68%]) e cardiaci (17 [6%] vs 18 [6]) non differivano tra i due gruppi.
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