sabato, 3 giugno 2023
Medinews
18 Aprile 2017

The development of a prediction tool to identify cancer patients at high risk for chemotherapy-induced nausea and vomiting

Despite the availability of effective antiemetics and evidence-based guidelines, up to 40% of cancer patients receiving chemotherapy fail to achieve complete nausea and vomiting control. In addition to type of chemotherapy, several patient-related risk factors for chemotherapy-induced nausea and vomiting (CINV) have been identified. To incorporate these factors into the optimal selection of prophylactic antiemetics, a repeated measures cycle-based model to predict … (leggi tutto)

Le linee guida nazionali ed internazionali sulla profilassi dell’emesi indotta da chemioterapia si basano sulla ben nota classificazione dei farmaci chemioterapici sulla base del potenziale emetogeno, identificando farmaci a potenziale emetogeno alto, moderato, basso o minimo, e raccomandando una profilassi antiemetica di varia intensità a seconda del farmaco a più elevato potenziale emetogeno tra quelli somministrati al paziente. È ben noto, tuttavia, che il controllo ottenuto non è lo stesso in tutti i pazienti e sicuramente esistono fattori che condizionano il rischio di emesi. Gli autori di questa interessante analisi pubblicata su Annals of Oncology hanno preso in esame i dati di 1.198 pazienti inseriti in 5 studi osservazionali dedicati all’emesi allo scopo di elaborare un algoritmo che identifichi i pazienti a rischio elevato basandosi non semplicemente sui farmaci chemioterapici impiegati ma su una serie di caratteristiche dei pazienti. Basandosi sui dati di oltre 4.000 cicli di chemioterapia, nei quali il 42% dei pazienti aveva sofferto una emesi di grado almeno pari a 2, gli autori hanno identificato otto fattori di rischio: l’età giovane (inferiore a 60 anni), l’essere sottoposti al primo o al secondo ciclo di chemioterapia, l’occorrenza di nausea o vomito anticipatori, la storia di chinetosi, poche ore di sonno (meno di 7) nella notte precedente la somministrazione della chemioterapia, l’emesi riportata nel ciclo precedente, l’impiego da parte del paziente di medicinali auto-somministrati e l’impiego di farmaci dal potenziale emetogeno notoriamente elevato (come il cisplatino e le antracicline). Sulla base di questi fattori, gli autori propongono uno score che può andare da 0 a 32 e i pazienti con un punteggio superiore a 16 sono da considerare a rischio elevato di sviluppare emesi significativa.
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