martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
23 Luglio 2013

TERAPIA CON INIBITORI DI mTOR: RISCHIO DI INFEZIONI IN PAZIENTI CON CARCINOMA RENALE E NON RENALE

L’utilizzo di inibitori di mTOR (mammalian target of rapamycin) è stato associato a un significativo incremento del rischio di infezioni, che richiede quindi uno stretto monitoraggio delle condizioni del paziente durante il trattamento. Gli inibitori di mTOR sono impiegati in un ampio numero di tumori, tuttavia con queste terapie sono state frequentemente descritte infezioni. Ricercatori del Dipartimento di Farmacia del Dana-Farber Cancer Institute di Boston hanno condotto una meta-analisi aggiornata per caratterizzare più approfonditamente il rischio di infezioni in pazienti oncologici trattati con questi agenti target. Nello studio pubblicato sulla rivista British Journal of Cancer (leggi abstract), gli autori hanno utilizzato il database di PubMed e gli atti di conferenze di oncologia per la ricerca di studi randomizzati, controllati (RCT), di fase II e III, su everolimus e temsirolimus che riportavano adeguati profili di sicurezza in pazienti oncologici, tra gennaio 1966 e giugno 2012. Sono state calcolate l’incidenza, il rischio relativo (RR) e gli intervalli di confidenza (IC) al 95%. Un totale di 3180 pazienti è stato incluso nella meta-analisi. L’incidenza di infezioni, collegate alla terapia con inibitori di mTOR, di ogni grado e di alto grado, era rispettivamente 33.1% (IC 95%: 24.5 – 43.0) e 5.6% (IC 95%: 3.8 – 8.3). Rispetto ai controlli, l’RR di infezioni di ogni grado e di alto grado indotte da inibitori di mTOR era rispettivamente 2.00 (IC 95%: 1.76 – 2.28; p < 0.001) e 2.60 (IC 95%: 1.54 – 4.41; p < 0.001). Analisi di sottogruppo non hanno evidenziato differenze di incidenza o di rischio tra everolimus e temsirolimus o tra i diversi tipi di tumore (carcinoma renale vs carcinoma non renale). Le infezioni interessavano il tratto respiratorio (61.7%), l’apparato genito-urinario (29.4%), i tessuti molli o la cute (4.2%) e altri distretti (4.9%). In conclusione, il trattamento con inibitori di mTOR è associato a un significativo aumento del rischio di infezioni. Secondo gli autori, uno stretto monitoraggio di un qualsiasi segno di infezione deve essere garantito a tutti i pazienti in terapia con anti-mTOR.
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