Non-small cell lung cancer (NSCLC) remains the leading cause of cancer-related deaths globally. However, the identification of oncogenic driver alterations involved in the initiation and maintenance of NSCLC, such as epidermal growth factor receptor mutations and anaplastic lymphoma kinase translocation, has led to the development of novel therapies that directly target mutant proteins and associated signaling pathways, resulting in improved clinical outcomes. As … (leggi tutto)
In un’era in cui l’oncologia di precisione è obiettivo primo della ricerca e dello sviluppo di nuove molecole, utile e pratica questa review su BRAF e NSCLC. Ancora una volta (così come lo è per l’immunoterapia) torna utile il confronto con il melanoma. Ancora una volta riemerge il problema di un corretto screening dei pazienti per un’opportuna identificazione di un’alterazione molecolare che riguarda il 2-4% dei nostri pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato. Quasi come una lettura estiva appare questa review, che riassume in modo puntuale il valore prognostico delle mutazioni di BRAF, le caratteristiche cliniche dei pazienti con questa alterazione (e quindi le controverse correlazioni con sesso,
smoking habit, ecc.), lo sviluppo di BRAF e MEK inibitori raffrontato con quello avvenuto nel melanoma, i meccanismi di resistenza ai farmaci e la gestione della loro non indifferente tossicità, la gestione differenziata nei pazienti con mutazione non V600. Portando tutte queste osservazioni nei nostri ambulatori è normale si affaccino alla mente problematiche di ordine meramente pratico, ossia se davvero ci sia per tutti i pazienti sul territorio italiano un uguale accesso ai test, quale sia il livello di informazione in merito a tutti questi dati per chi si occupa di burocrazia (leggasi dematerializzata e LEA, …), quale sia il significato di uno screening corretto a fronte dell’assenza di farmaci rimborsati (o della carenza di studi clinici dedicati), … ma è pur vero che un buon oncologo deve avere sogni e obiettivi da perseguire.