giovedì, 12 settembre 2024
Medinews
10 Gennaio 2017

Systematic versus on-demand early palliative care: A randomised clinical trial assessing quality of care and treatment aggressiveness near the end of life

Early palliative care (EPC) in oncology has shown sparse evidence of a positive impact on patient outcomes, quality of care outcomes and costs. Data for this secondary analysis were taken from a trial of 207 outpatients with metastatic pancreatic cancer randomly assigned to receive standard cancer care plus on-demand EPC (standard arm) or standard cancer care plus systematic EPC (interventional arm). After 20 months’ follow-up, 149 (80%) had died. Outcome measures … (leggi tutto)

Lo studio è stato pubblicato su European Journal of Cancer nel mese di dicembre ed è una esperienza tutta italiana che ripropone il ruolo delle cure palliative precoci in oncologia. La popolazione selezionata riguarda 207 pazienti affetti da neoplasia del pancreas metastatica randomizzati a ricevere terapia oncologica standard e misure di supporto al bisogno verso terapia oncologica standard e terapia di supporto precoce anche in assenza di specifica richiesta da parte del paziente. Il braccio sperimentale prevedeva la presa in carico presso un’equipe esperta in terapia di supporto entro due settimane dall’ingresso nel protocollo e successivamente ogni 2 e 4 settimane fino alla morte. I pazienti nel braccio standard ricevevano la valutazione da parte della medesima equipe solo su specifica richiesta. Gli autori sottolineano l’importanza dal punto di vista etico di garantire anche nel braccio di controllo la miglior terapia medica di supporto associata alle cure oncologiche disease oriented, dove richiesto. Gli obiettivi di questa analisi erano conoscere l’impatto sulla sopravvivenza globale, l’utilizzo della chemioterapia nelle fasi terminali di malattia, il sito di morte e l’impatto di una presa in carico precoce sull’accesso presso strutture sanitarie quali ricovero ospedaliero, pronto soccorso, hospice. I risultati dello studio mostrano un impatto favorevole della presa in carico precoce sia per quanto riguarda un maggior numero di ricoveri in hospice, che una maggior durata della degenza e un minore utilizzo di trattamenti chemioterapici nell’ultimo mese di vita (18,7% vs. 27,8%), suggerendo come questa tipologia di approccio impatti significativamente sulla qualità della vita dei Nostri pazienti. Gli autori concludono sottolineando l’importanza di questa tipologia di interventi e la necessità di ulteriori studi volti a definire la tipologia e le tempistiche di intervento, tuttavia la rapida evoluzione concettuale nell’utilizzo delle cure palliative precoci, nel rispetto dei principi di etica fondamentali, potrebbe esporre ad un grosso rischio di contaminazione tra i bracci dello studio e pertanto sarà sempre più difficile in futuro portare avanti questo tipo di analisi.
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