20 Aprile 2009
STUDIO, RISCHI LEGATI AL CONSUMO DI CARNE ROSSA
Mangiare troppa carne rossa o processata fa male alla salute. Secondo un recente studio americano, pubblicato sugli ‘Archives of Internal Medicine’ e condotto su oltre 500 mila persone, coloro che mangiano grandi quantità di carne corrono più rischi di morire (per tutte le cause) in 10 anni, rispetto a chi si concede meno spesso filetto o fettina. Ma non è detto che ci si debba ‘convertire’ per forza a un regime vegetariano: infatti un più alto consumo di carne bianca è risultato associato a un rischio ridotto di morte, rispetto a chi si concede con il contagocce piatti di pollo e tacchino. I ricercatori dell’US National Cancer Institute hanno indagato sulla dieta di ogni persona arruolata nella ricerca, monitorando la salute del campione per 10 anni. Così gli scienziati hanno scoperto che chi consumava la maggior proporzione di carne rossa o processata (insaccati, salumi, prosciutti) ha un più alto rischio di morte per cause generali, in particolare di ammalarsi di tumore e di cardiopatie rispetto a chi ne mangia di meno. I grandi consumatori di bistecche e affini, spiegano i ricercatori, sono quelli che ne portano in tavola circa 160g al giorno. Dall’altro lato della classifica, quelli che ne consumano di meno se ne concedono appena 25g al giorno, l’equivalente di una fettina di bacon. Al contrario, l’analisi rivela che per i golosi di carne bianca i pericoli letali crollano – come pure quelli relativi a tumori e cardiopatie – rispetto a chi assaggia questi piatti più raramente. Lavorando sulla dieta si potrebbero salvare delle vite. I ricercatori hanno calcolato che l’11% delle morti fra gli uomini e il 16% di quelle fra le donne nel periodo osservato dallo studio, si potevano prevenire se i golosi avessero limitato le scorpacciate di carne rossa, concedendosene solo quanta ne mangiano i consumatori ‘light’. In particolare, secondo gli studiosi americani, i composti cancerogeni si formano durante la cottura della carne alle alte temperature. Inoltre bistecche e salumi sono una fonte importante di grassi saturi, associati al tumore al seno e al colon-retto. Mangiare poca carne rossa, infine, è un’abitudine collegata da tempo a una riduzione dei fattori di rischio per le cardiopatie. E sembra che ne beneficino anche pressione e colesterolo. Certo, lo studio non suggerisce di eliminare la carne rossa e i salumi. Piuttosto, “occorre ridurre l’assunzione di carne totale, e ancor di più quella di carne processata e di alimenti di origine animale ricchi di sale e di grassi saturi”, spiega sulla stessa rivista scientifica Barry Popkin dell’University of North California a Chapel Hill (Usa), commentando i risultati dello studio.