domenica, 1 ottobre 2023
Medinews
9 Dicembre 2013

STUDIO POINT-BREAK CON PEMETREXED, CARBOPLATINO E BEVACIZUMAB, SEGUITO DA PEMETREXED E BEVACIZUMAB, VS PACLITAXEL, CARBOPLATINO E BEVACIZUMAB, SEGUITO DA BEVACIZUMAB, IN PAZIENTI CON TUMORE DEL POLMONE NON A PICCOLE CELLULE, NON SQUAMOSO, IN STADIO IIIB O IV

Il regime contenente pemetrexed, carboplatino e bevacizumab (PemCBev) non ha migliorato la sopravvivenza globale (OS), rispetto al regime contenente paclitaxel, carboplatino e bevacizumab (PacCBev), anche se la sopravvivenza libera da progressione (PFS) è risultata più lunga con il regime contenente pemetrexed. Lo studio randomizzato di fase III, Point-Break (A Study of Pemetrexed, Carboplatin and Bevacizumab in Patients With Nonsquamous Non-Small Cell Lung Cancer), ha comparato l’efficacia e la sicurezza del regime PemCBev (seguito da terapia di mantenimento con pemetrexed e bevacizumab) con il regime PacCBev (terapia di mantenimento con bevacizumab) in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC), non squamoso, in stadio avanzato. I pazienti con NSCLC non squamoso, non trattato, in stadio IIIB o IV, e performance status ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) compreso tra 0 e 1, sono stati randomizzati a pemetrexed (500 mg/m2) o paclitaxel (200 mg/m2), combinati a carboplatino (area sotto la curva = 6) e bevacizumab (15 mg/kg) ogni 3 settimane fino a un massimo di 4 cicli. I pazienti eleggibili hanno ricevuto terapia di mantenimento fino a progressione della malattia: pemetrexed e bevacizumab nel gruppo PemCBev oppure solo bevacizumab in quello PacCBev. Endpoint primario di questo studio di superiorità era la OS. I ricercatori statunitensi hanno randomizzato 472 pazienti al regime PemCBev e 467 pazienti a PacCBev. Nei pazienti trattati con il regime PemCBev vs PacCBev, la OS mediana è risultata pari a 12.6 vs 13.4 mesi (p = 0.949; hazard ratio [HR] 1.00), ma la PFS era significativamente più lunga nei pazienti inclusi nel primo gruppo (mediana 6.0 vs 5.6 mesi; p = 0.012; HR 0.83). Il tasso di risposta globale era rispettivamente 34.1 vs 33.0% e il tasso di controllo della malattia era pari al 65.9 vs 69.8%. Lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract) ha evidenziato anche una percentuale significativamente maggiore di anemia di grado 3 o 4, correlata al farmaco in studio (14.5 vs 2.7%), di trombocitopenia (23.3 vs 5.6%) e fatigue (10.9 vs 5.0%) nel gruppo che ha ricevuto PemCBev e, invece, più casi di neutropenia di grado 3 o 4 (40.6 vs 25.8%), neutropenia febbrile (4.1 vs 1.4%), neuropatia sensoriale (4.1 vs 0%) e alopecia (di grado 1 e 2: 36.8 vs 6.6%) nel gruppo trattato con PacCBev. In conclusione, la sopravvivenza globale non è migliorata con il regime contenente pemetrexed (combinato a carboplatino e bevacizumab, seguito da pemetrexed e bevacizumab) rispetto a quello contenente paclitaxel (combinato a carboplatino e bevacizumab, seguito da solo bevacizumab), mentre la sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente prolungata con il regime contenente pemetrexed. I profili di tossicità erano diversi con i due regimi, ma entrambi hanno mostrato tollerabilità.
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