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Medinews
24 Marzo 2009

STENT BIOASSORBIBILI: DATI PROMETTENTI A 2 ANNI

Uno studio pubblicato su The Lancet online presenta i dati a 2 anni dello stent bio-assorbibile a base di everolimus. Per la ricerca sono stati utilizzati sistemi multipli di imaging che hanno consentito una visualizzazione particolarmente dettagliata delle strutture intra-coronariche. Lo studio – pur con i limiti dovuti al basso numero di pazienti (30) e al fatto che si trattava di lesioni singole, senza diramazioni – ha evidenziato una diminuzione complessiva del 19% del diametro del lume vasale a 18 mesi e una riduzione di calibro a distanza di tempo o ‘angiographic in- stent late loss’ di 0,48 mm a 2 anni. Tali risultati ricadono a metà tra quelli comunemente osservati per gli stent con metallici (riduzione di 1 mm) e quelli a rilascio di farmaco (tra 0.15 e 0.3 mm). Ma la novità è che gli stent bioassorbibili non provocherebbero trombosi intra-stent. I ricercatori sono ora al lavoro su tali dati per produrre una seconda generazione di stent riassorbibili capaci di mantenere la loro larghezza e integrità per un periodo maggiore di tempo rispetto ai modelli attuali.
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