mercoledì, 29 novembre 2023
Medinews
15 Giugno 2009

SOSPENSIONE DEGLI INIBITORI DELLA TIROSIN-CHINASI NEL CARCINOMA RENALE METASTATICO

La sospensione della terapia con inibitori della tirosin-chinasi (TKI) può comportare un innalzamento del rischio di progressione e la comparsa di nuove metastasi, assieme a potenziali complicanze, e richiedere la loro risomministrazione in caso di recidiva. Questa tipologia di trattamento è intesa a migliorare la qualità di vita e a ridurre i costi della terapia nei pazienti con carcinoma renale metastatico, che ottengono risposta completa (RC) con i TKI da soli o associati a resezione chirurgica delle metastasi. Un’analisi retrospettica, pubblicata nella rivista European Urology (leggi abstract originale), delle cartelle cliniche e degli studi di imaging di 266 pazienti con carcinoma renale metastatico trattati con TKI è stata condotta in 5 centri. Nell’analisi sono stati inclusi i pazienti che hanno mostrato remissione completa durante trattamento con TKI da soli o con metastectomia della massa residuale dopo risposta parziale (RP) alla sospensione di TKI. Gli outcome valutati sono stati il tempo alla recidiva di precedenti metastasi, la manifestazione di nuove metastasi, la progressione sintomatica, il miglioramento di eventi avversi e la risposta alla risomministrazione di TKI. I TKI utilizzati sono stati: sunitinib (50 mg/giorno assunto per 4 settimane seguite da 2 di sospensione) o sorafenib (800mg/giorno) e la risposta è stata valutata secondo i criteri RECIST (Response Evaluation Criteria in Solid Tumours). Sono stati identificati 12 casi: 5 RC con sunitinib e 1 con sorafenib, 6 RC chirurgica (con sunitinib seguita da metastectomia residuale), con remissione degli effetti collaterali in tutti i pazienti alla sospensione del trattamento. Ad un follow-up mediano di 8.5 mesi (range: 4-25) dalla sospensione del TKI, 7 dei 12 pazienti non hanno mostrato recidiva, mentre 5 hanno avuto malattia recidivante con nuove metastasi in 3 casi. Il tempo mediano alla progressione era 6 mesi (range: 3-8) e la risomministrazione di TKI è stata efficace in tutti i casi. Lo studio è limitato dal piccolo numero di pazienti e dal disegno (retrospettico). Ulteriori e più ampi studi sono necessari perché questo approccio terapeutico sia validato.
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