martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
4 Febbraio 2013

SORAFENIB NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI CON EPATOCARCINOMA AVANZATO IN CLASSE CHILD-PUGH A E B

Questa analisi prospettica di fattibilità indica che anche i pazienti con funzionalità epatica ridotta possono tollerare la terapia e trarre beneficio da questo agente target. Sorafenib ha mostrato benefici di sopravvivenza in pazienti con carcinoma epatico in stadio avanzato e funzionalità epatica in classe Child-Pugh A. Esistono, tuttavia, pochi dati prospettici sull’efficacia di sorafenib in pazienti con carcinoma epatico in classe Child-Pugh B. Una serie prospettica di 300 pazienti consecutivi con epatocarcinoma in classe Child-Pugh A e B è stata inclusa in uno studio clinico italiano, in due fasi, coordinato dai ricercatori dell’Istituto Clinico Humanitas IRCCS di Rozzano, per ottenere i dati di sopravvivenza e sicurezza in relazione alla funzionalità epatica (classe Child-Pugh A e B) in pazienti che ricevevano sorafenib (800 mg al giorno per via orale). Nello studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology (leggi abstract), i risultati in parte presentati al Gastrointestinal Cancers Symposium dell’ASCO 2012 (J. Clin. Oncol. 2012; 30 Suppl. 4: abstr. 306) indicano una sopravvivenza libera da progressione (PFS), un tempo alla progressione (TTP) e una sopravvivenza globale (OS) rispettivamente di 3.9, 4.1 e 9.1 mesi. Nei pazienti in classe Child-Pugh A rispetto alla B, la PFS è risultata di 4.3 vs 2.1 mesi, mentre il TTP era 4.2 vs 3.8 mesi e la OS 10.0 vs 3.8 mesi. La diffusione extraepatica è stata associata ad ‘outcome’ clinici più sfavorevoli, ma quando considerata assieme alla classe Child-Pugh, la funzionalità epatica ha giocato un ruolo più importante nel ridurre la sopravvivenza. Gli eventi avversi nei due gruppi di pazienti in classe Child-Pugh A e B erano simili. In conclusione, sebbene i pazienti con carcinoma epatico in classe Child-Pugh B presentino ‘outcome’ clinici più sfavorevoli di quelli in classe A, i risultati dello studio suggeriscono che anche i primi possono tollerare il trattamento e ottenere beneficio da sorafenib.
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