Il VEGF può essere utilizzato come marcatore biologico per la previsione della sopravvivenza libera da progressione e globale nella malattia in stadio avanzato. I dati di sopravvivenza e la valutazione del VEGF quale marcatore biologico sono stati esaminati nello studio TARGET (Treatment Approaches in Renal Cancer Global Evaluation Trial) in cui 903 pazienti con carcinoma renale sono stati randomizzati a sorafenib o placebo. A questi ultimi pazienti è stato offerto sorafenib dopo dimostrazione di un significativo vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione (SSP) con il trattamento attivo. La sopravvivenza globale (SG) è stata determinata in due analisi ad interim e una finale, tutte pianificate, con una valutazione della SG secondaria condotta sui pazienti randomizzati a placebo e poi trattati con sorafenib (cross-over). Sono state valutate anche le relazioni tra i livelli basali di VEGF, prognosi ed efficacia. All’analisi finale, la SG dei pazienti in trattamento con sorafenib era comparabile a quella dei pazienti che avevano ricevuto placebo (17.8 vs 15.2 mesi, rispettivamente; hazard ratio [HR] = 0.88; p = 0.146). Nell’analisi di sopravvivenza che teneva conto dei pazienti trattati con placebo e poi sottoposti (cross-over) a sorafenib, la differenza in sopravvivenza diveniva significativa (17.8 vs 14.3 mesi, rispettivamente; HR = 0.78; p = 0.029). Gli eventi avversi a 16 mesi, dopo cross-over, erano simili a quelli precedentemente descritti. Nello studio, pubblicato nel Journal of Clinical Oncology (
leggi abstract originale), i livelli basali di VEGF correlavano con il performance status ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) (p < 0.0001), con il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center score (p < 0.0001) e con la SSP e la SG sia in analisi univariata (SSP: p = 0.0013; SG: p = 0.0009) che multivariata (SSP: p = 0.0231; SG: p = 0.0416) dei pazienti in placebo. Gli stessi livelli correlavano con una SG breve (p = 0.0145) in analisi multivariata nei pazienti che avevano ricevuto sorafenib. Sia i gruppi di pazienti con alti che con bassi livelli di VEGF hanno mostrato beneficio dal trattamento con sorafenib (p < 0.01 per entrambi). Sebbene un miglioramento della SG non sia stato osservato nell’analisi primaria ‘intent-to-treat’, i risultati dell’analisi secondaria, che ha considerato i pazienti in placebo che avevano successivamente ricevuto sorafenib, hanno dimostrato un beneficio sulla sopravvivenza, suggerendo un importante effetto del cross-over sull’analisi stessa. I livelli di VEGF possono essere considerati prognostici per la sopravvivenza (SSP e SG) nel carcinoma renale mentre i risultati finali dello studio TARGET confermano l’efficacia e la sicurezza di sorafenib nel carcinoma renale in stadio avanzato.