9 Ottobre 2008
SOPRAVVIVENZA PROLUNGATA NEL CARCINOMA RENALE METASTATICO CON EVEROLIMUS: STUDIO DI FASE III
Il trattamento con everolimus prolunga la sopravvivenza libera da progressione rispetto al placebo in pazienti con carcinoma renale (CCR) metastatico in progressione dopo terapie target (sorafenib e/o sunitinib, era ammesso anche eventuale trattamento con inibitori di VEGF). Queste le conclusioni del gruppo di studio RECORD-1 che ha coinvolto oncologi europei, canadesi e statunitensi in uno studio di fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, di everolimus, inibitore orale di mTOR, target del CCR metastatico. I pazienti con CCR metastatico, con progressione della malattia dopo trattamento con sunitinib, sorafenib o entrambi, sono stati randomizzati 2:1 ad everolimus (10 mg/die; n = 272 pazienti) o placebo (n = 138) in associazione al migliore trattamento di supporto. La randomizzazione è stata condotta centralmente attraverso un sistema computerizzato interattivo, validato, a risposta vocale e la stratificazione dei pazienti attraverso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center prognostic score e la valutazione delle precedenti terapie anticancro. L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, determinata attraverso revisione centrale indipendente, in cieco. La conclusione dello studio era stata programmata dopo l’osservazione di 290 eventi di progressione. Tutti i pazienti randomizzati sono stati inclusi nell’analisi di efficacia. I risultati della seconda interim analisi, pubblicati sulla prestigiosa rivista Lancet, hanno evidenziato differenze di efficacia tra i bracci dello studio e l’interruzione dello stesso è stata decisa prima del previsto, cioè dopo l’osservazione di 191 eventi di progressione (101 eventi, pari al 37%, nel gruppo everolimus e 90, pari al 65%, nel gruppo placebo; HR = 0.30, IC 95%: 0.22-0.40; p < 0.0001) con una sopravvivenza mediana libera da progressione di 4 mesi nel gruppo trattato con everolimus (IC 95%: 3.7-5.5) rispetto a 1.9 mesi nel gruppo placebo (IC 95%: 1.8-1.9). Gli eventi avversi osservati più frequentemente sono stati stomatite (107 pazienti, pari al 40%, in everolimus e 11, pari all’8%, nel placebo), rash cutaneo (66 pazienti, pari al 25%, verso 6, pari all’4%, nel placebo) e fatigue (53 pazienti, pari al 20%, contro 22, pari al 16%), anche se per la maggior parte di lieve o moderata intensità. Ventidue pazienti (8%) trattati con everolimus hanno sviluppato polmonite, 8 dei quali di grado 3.
Efficacy of everolimus in advanced renal cell carcinoma: a double-blind, randomised, placebo-controlled phase III trial
Dr, Prof Robert J Motzer MDa, Bernard Escudier MDb, Prof Stéphane Oudard MDc, Prof Thomas E Hutson DOd, Camillo Porta MDe, Sergio Bracarda MDf, Prof Viktor Grünwald MDg, Prof John A Thompson MDh, Prof Robert A Figlin MDi, Norbert Hollaender PhDj, Gladys Urbanowitz BSj, William J Berg MDj, Andrea Kay MDj, David Lebwohl MDj and Prof Alain Ravaud MDk, for the RECORD-1 Study Group
a. Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York, NY, USA b. Institut Gustve Roussy, Villejuif, France c. Hôpital Européen Georges Pompidou, Paris, France d. US Oncology/Baylor-Sammons Cancer Center, Dallas, TX, USA e. IRCCS San Matteo University Hospital Foundation, Pavia, Italy f. Azienda Ospedaliera, Perugia, Italy g. Medical School Hannover, Hannover, Germany h. Cancer Care Alliance, Seattle, WA, USA i. City of Hope National Medical Center, Duarte, CA, USA j. Novartis Oncology, Florham Park, NJ, USA k. Hôpital Saint André CHU, Bordeaux, France
The Lancet 2008; Volume 372, Number 9637, 9 August: Pages 449 – 456