Donne che presentano sindrome metabolica 3-5 anni prima della diagnosi di cancro al seno hanno un rischio doppio di sviluppare il tumore rispetto al normale. La sindrome metabolica, caratterizzata da obesità addominale, iperglicemia, intolleranza al glucosio, dislipidemia e ipertensione, è chiaramente associata ad aumentato rischio di diabete di tipo 2 e a malattia coronarica. Molti studi hanno esaminato l’associazione delle componenti individuali della sindrome metabolica con il carcinoma mammario, ma nessuno ha valutato la sindrome come tale in relazione al rischio di sviluppare questo tumore. Inoltre, gli studi finora condotti si sono basati solamente sulla determinazione basale dei singoli componenti della sindrome. In uno studio longitudinale, ricercatori statunitensi, guidati da Geoffrey C. Kabat del dipartimento di epidemiologia dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, hanno osservato un’associazione tra sindrome metabolica e rischio di carcinoma mammario post-menopausale nel 6% delle donne incluse nel trial clinico Women’s Health Initiative e nell’1% di quelle considerate nello studio osservazionale che ha ripetuto le misure dei componenti della sindrome durante un follow-up mediano di 8 anni. Sono stati usati modelli di rischio proporzionale di Cox per stimare hazard ratio e intervallo di confidenza al 95% relativamente all’associazione tra rischio di carcinoma mammario e presenza di sindrome metabolica, così come dei suoi componenti, all’inizio dello studio e in analisi successive. Nello studio pubblicato in Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention (
leggi abstract originale), sono state arruolate 4880 donne di 50-79 anni, che non presentavano sintomi di diabete e di cui erano disponibili i dati basali. Durante il follow-up sono stati accertati 165 casi incidentali di carcinoma mammario. La presenza di sindrome metabolica all’inizio dello studio non è stata associata ad aumentato rischio. Tra le caratteristiche individuali misurate all’inizio dello studio, la pressione diastolica è quella che ha mostrato un’associazione borderline positiva con il carcinoma mammario. All’analisi delle covariate tempo-dipendenti è stata evidenziata un’associazione positiva tra sindrome metabolica e carcinoma mammario, soprattutto per quanto riguarda glicemia (rischio più che raddoppiato), trigliceridi e pressione diastolica (rischio 1.7 volte maggiore).