Cabazitaxel offrirebbe un profilo di sicurezza maneggevole nella pratica clinica quotidiana. Nei pazienti con tumore metastatico della prostata resistente alla castrazione, in progressione durante o dopo terapia con docetaxel, la somministrazione di cabazitaxel e prednisone offre un prolungamento della sopravvivenza, rispetto a mitoxantrone e prednisone. Per permettere l’utilizzo di cabazitaxel prima della sua disponibilità in commercio sono stati avviati in tutto il mondo programmi per l’uso compassionevole (CUP) o di accesso allargato (EAP). In questo studio, pubblicato sulla rivista European Journal of Cancer (
leggi testo), sono riportati i risultati preliminari dei CUP/EAP europei, focalizzati sulla popolazione anziana (età ≥ 70 anni). I pazienti con tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione in progressione, arruolati nello studio, hanno ricevuto cabazitaxel (25 mg/m
2) e prednisone/prednisolone (10 mg) orale ogni 3 settimane fino a progressione della malattia, morte, tossicità inaccettabile o decisione del paziente o del medico. Il profilo di sicurezza è stato analizzato per gruppo d’età (< 70, 70 – 74, ≥ 75 anni) e l’influenza di variabili selezionate sulla neutropenia di grado ≥ 3 e/o sulle complicanze neutropeniche è stata analizzata in analisi multivariata. I ricercatori europei (in Italia, il gruppo del Presidio Ospedaliero San Donato di Arezzo) hanno arruolato 746 maschi (421 di età < 70 anni; 180 di 70 – 74 anni e 145 di età ≥ 75 anni). Il numero di cicli di cabazitaxel, le riduzioni di dose per ogni causa, i ritardi di somministrazione probabilmente correlati a eventi avversi di cabazitaxel e la tollerabilità erano simili nei tre gruppi d’età. L’uso profilattico di fattore stimolante la colonia dei granulociti (G-CSF) era più frequente nei maschi di età ≥ 70 anni. In analisi multivariata, l’età ≥ 75 anni, il primo ciclo di trattamento e un numero di neutrofili < 4000/mm
3 prima dell’iniezione di cabazitaxel sono stati associati a un aumentato rischio di sviluppare neutropenia di grado ≥ 3 e/o complicanze neutropeniche. L’uso profilattico di fattori di crescita granulocitari a un determinato ciclo ha significativamente ridotto questo rischio del 30% (odds ratio 0.70; p = 0.04). In conclusione, i risultati di questo studio europeo suggeriscono che cabazitaxel possiede un profilo di sicurezza maneggevole nella pratica clinica quotidiana e l’uso profilattico di fattori di crescita granulocitari, specialmente al ciclo 1 e in pazienti di età ≥ 75 anni, è importante e migliora la tollerabilità nei pazienti anziani trattati con cabazitaxel.