12 Ottobre 2009
SICILIA: RUSSO, AL VIA MISURE PER RIDURRE RISCHIO CLINICO
“E’ arrivato il momento di investire energie e attenzioni per migliorare gli standard sanitari, garantire la sicurezza del paziente e ridurre al minimo il cosiddetto rischio clinico. Uno dei punti centrali sarà la valorizzazione del ruolo e delle responsabilità di tutte le figure professionali che operano in sanità, sviluppando programmi di formazione e potenziando la collaborazione tra la Regione siciliana e la Joint Commission International, il principale organismo mondiale che certifica il rispetto di specifici standard organizzativi e qualitativi in ambito sanitario”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità della Regione Sicilia Massimo Russo che ha incontrato manager e dirigenti sanitari delle aziende siciliane per presentare il nuovo programma di collaborazione con la Joint Commission, per il raggiungimento degli standard per la sicurezza del paziente e la gestione del rischio clinico in tutte le strutture sanitarie siciliane accreditate, pubbliche e private. “Certi episodi, anche estremamente gravi, che si sono verificati negli ultimi tempi in Sicilia – ha aggiunto Russo – rilanciano la necessità di adeguare le politiche di gestione del rischio sia alla prevenzione degli errori evitabili che al contenimento dei loro effetti dannosi. In molti casi etichettati come ‘malasanità’ abbiamo riscontrato problemi di competenze, inadeguati comportamenti tecnico-professionali, violazioni di regole e procedure o mancanza di linee guida. Ora bisogna fare tesoro delle esperienze più virtuose. Ho voluto il coinvolgimento diretto dei manager perché, anche attraverso il loro impegno, faremo in modo che le organizzazioni sanitarie assicurino sempre più elevati standard assistenziali. La garanzia di maggiore sicurezza ci permetterà di restituire ai cittadini la necessaria fiducia nel sistema sanitario siciliano e nei suoi medici”. Il nuovo programma è stato illustrato nei dettagli dal professor Antonello Zangrandi, referente di Joint Commission in Italia. Sulla base delle esperienze passate, che hanno evidenziato alcune criticità, è stato deciso l’attivo coinvolgimento anche dei vertici delle organizzazioni sanitarie, oltre che dei direttori sanitari, dei responsabili di dipartimento e dei servizi infermieristici; saranno istituiti corsi di formazione che riguarderanno complessivamente un migliaio di operatori. Verranno potenziate le “on site visit”, le visite ispettive degli esperti di Joint Commission, che nel 2010 riguarderanno ben 44 strutture siciliane; è previsto che le aziende sanitarie formulino precisi piani che dovranno indicare il percorso da seguire per raggiungere gli standard fissati fra i quali spiccano quelli per il rafforzamento della gestione dell’emergenza e quelli per migliorare la qualità della documentazione sanitaria che troppo spesso si rivela lacunosa e imprecisa e che invece rappresenta un importante strumento per la prevenzione degli “eventi avversi”. L’assessorato alla Sanità ha già istituito un servizio per la qualità, il governo clinico e la sicurezza dei pazienti per realizzare un nuovo sistema informativo per il monitoraggio degli “eventi avversi”. Il servizio, diretto da Giuseppe Murolo, fa capo al dipartimento Attività sanitarie dell’assessorato e coordinerà i Comitati per il rischio clinico, operativi in tutte le aziende sanitarie siciliane. Il direttore generale Antonella Bullara, ha anche anticipato che il 23 novembre si svolgerà in tutte le strutture sanitarie della Sicilia la giornata della “prevenzione dell’errore da trasfusione” che coinvolgerà i responsabili aziendali per la qualità e i referenti dei centri trasfusionali. Alla presentazione del programma di collaborazione tra Regione e Joint Commission erano presenti anche Alessandro Ghirardini, responsabile dell’ufficio qualità e governo clinico del ministero della Salute; Barbara Cittadini, vicepresidente di Confindustria Sicilia e presidente regionale dell’Aiop e Paolo Cantaro, direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, indicato dall’assessorato quale responsabile del progetto.