mercoledì, 27 settembre 2023
Medinews
11 Settembre 2012

SCHEMI DI TRATTAMENTO ED ESITI CLINICI IN PAZIENTI ANZIANE CON TUMORE MAMMARIO HER2-POSITIVO METASTATICO

Ad oggi esistono limitati dati relativi a schemi di trattamento ed esiti delle pazienti anziane con tumore metastatico del seno HER2-positivo. Lo studio osservazionale registHER (prospettico, longitudinale, multicentrico) è stato condotto su 1001 pazienti con cancro metastatico della mammella HER2-positivo, diagnosticato entro 6 mesi dall’arruolamento, e seguite fino al momento del decesso, esclusione dallo studio o giugno 2009 (follow-up mediano 27 mesi). I ricercatori statunitensi hanno analizzato gli esiti secondo l’età alla diagnosi del tumore: giovani (< 65 anni), anziane (65 – 74 anni) e più anziane (≥ 75 anni). Nelle analisi di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e globale (OS) con trastuzumab in prima linea, rispetto al trattamento in assenza di trastuzumab, gli ultimi due gruppi di pazienti (65-74 anni e ≥ 75 anni) sono stati combinati. Le analisi di regressione di Cox sono state aggiustate sulle caratteristiche iniziali e di trattamento. Lo stato dei recettori per gli estrogeni e per il progesterone era simile nei tre gruppi d’età e una patologia cardiovascolare sottostante era comune soprattutto nelle più anziane (≥ 75 anni). Lo studio pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment (leggi abstract) ha indicato che, tra le pazienti che hanno ricevuto trattamento di prima linea contenente trastuzumab, quelle di età ≥ 75 anni avevano meno probabilità di ricevere la chemioterapia. Tra le pazienti trattate con trastuzumab, l’incidenza di disfunzione ventricolare sinistra (LVD) e scompenso cardiaco congestizio (CHF) (grado ≥ 3) era più alta nelle più anziane (LVD: 4.8% nelle pazienti di età ≥ 75 anni, vs 2.8% nel gruppo < 65 anni e 1.5% a 65 – 74 anni; CHF: 3.2% in età ≥ 75 anni, vs 1.9% a < 65 anni e 1.5% a 65 – 74 anni). La PFS mediana non aggiustata era significativamente più lunga nelle pazienti trattate con trastuzumab in prima linea rispetto a quelle a cui il farmaco non era stato somministrato (< 65 anni: rispettivamente 11.0 vs 3.4 mesi; ≥ 65 anni: 11.7 vs 4.8 mesi). Nel gruppo di età < 65 anni, la OS mediana non aggiustata era significativamente più lunga nelle pazienti trattate con trastuzumab, mentre in quello ≥ 65 anni, la OS mediana era simile (< 65 anni: 40.4 vs. 25.9 mesi; ≥ 65 anni: 31.2 vs. 28.5 mesi). In analisi multivariata, l’uso di trastuzumab in prima linea è stato associato a un miglioramento significativo della PFS a tutte le fasce d’età, mentre per OS il miglioramento era significativo nelle pazienti d’età < 65 anni, ma non significativo nel gruppo d’età ≥ 65 anni. In conclusione, le pazienti più anziane (età ≥ 75 anni) con cancro metastatico della mammella HER2-positivo mostrano percentuali più alte di patologia cardiovascolare sottostante rispetto alle controparti più giovani e ricevono un trattamento meno aggressivo, che include meno frequentemente trastuzumab in prima linea. I dati reali, provenienti da questo studio, suggeriscono una sopravvivenza libera da progressione migliore in tutti i gruppi d’età con trastuzumab e tendenze simili anche per la sopravvivenza globale.
TORNA INDIETRO