4 Maggio 2009
SARDEGNA: CONTROLLO MAMMOGRAFICO PER 55% OVER 50 IN GALLURA
Il 55% delle donne della Gallura fra i 50 e i 69 anni si è sottoposta allo screening mammografico dell’Asl 2 di Olbia, che ora si prepara alla campagna di prevenzione dei tumori alla cervice uterina. “Lo screening della mammella ripartirà nel febbraio 2010”, ha preannunciato Maria Piga, responsabile dell’iniziativa per l’Azienda sanitaria. “Nella speranza di migliorare questo programma di sanità pubblica porteremo avanti gli interventi per consolidare, e ancora aumentare, la partecipazione, rivolgendoci in particolare a quelle donne che fino ad oggi non hanno aderito al programma”. Nei prossimi mesi in Gallura comincerà anche lo Screening alla cervice uterina: con un semplice pap-test sarà possibile prevenire il tumore del collo dell’utero. In questo caso verrà coinvolta una fascia di età ancora più vasta che va dai 25 ai 64 anni: la programmazione sarà triennale, verranno chiamate in prima battuta le donne tra i 25 e i 41 anni, alle quali andranno ad aggiungersi anche le 64enni. Lo screening mammografico della Asl 2 è cominciato a Tempio Pausania il 30 giugno 2008 e si e’ concluso a La Maddalena il 31 gennaio scorso, per poi proseguire sino al mese di marzo con tutti i richiami: in nove mesi sono state convocate per i controlli 14.756 “donne target”, delle quali 6.609 hanno eseguito l’esame sull’Unità Mobile di Radiologia, con una percentuale di risposta pari al 55,05%. La percentuale di adesione e’ stata elaborata sulla base degli indicatori Gisma che elimina dall’elenco delle donne convocate le donne che tra il 2007 e il 2008 avevano già fatto una mammografia. Quasi il 5% (303 donne) e’ stato invitato a eseguire ulteriori accertamenti e in 52 donne è stata accertata la presenza di un tumore. In Gallura la fascia d’età più colpita è stata quella dei 65-69 anni (con 18 casi), seguita da quella 55-59 (15 casi), dalla fascia 60-64 (11 casi) e da quella 50-54 (8 casi). Dallo screening è emerso che in Gallura il tasso di identificazione dei tumori (nelle donne tra i 50 e 69 anni) è del 7,8 per mille. In tutti i Paesi occidentali e industrializzati il carcinoma della mammella ha raggiunto livelli d’incidenza tali da rappresentare una vera e propria malattia sociale. In Europa rappresenta la forma più diffusa di tumore tra le donne (colpisce mediamente 1 donna su 10) e la principale causa di morte in donne di età compresa tra 45 e 65 anni. Principale raccomandazione è ridurre i fattori di rischio, adottando stili di vita sani come evitare il fumo, fare attività fisica e seguire una corretta alimentazione, ma anche individuando la malattia tempestivamente, attraverso una diagnosi precoce. “Quello mammografico è stato il primo grande screening che in Gallura ha coinvolto una parte della popolazione vastissima ottenendo una partecipazione inaspettata”, ha evidenziato il direttore generale della Asl di Olbia Giorgio Lenzotti. “L’esame, semplice e gratuito, è stato utile per fornire rassicurazioni sullo stato di salute e avere una diagnosi precoce di patologia tumorale, con conseguente possibilità di intervento tempestivo e con significativo aumento delle possibilità di guarigione. Dei 52 tumori individuati, 12 sono allo stadio precoce e quindi con un’ottima possibilità di guarigione”.