Cernobbio, 10 novembre 2008 – Una sanità elettronica, dove le ricette e i certificati smettono di essere di carta per divenire documenti digitali, dove tutti i medici di base sono in rete e collegati tra di loro, dove le prenotazioni si faranno on line e digitale sarà pure il fascicolo sanitario dei cittadini italiani. Renato Brunetta, il ministro per la Pubblica Amministrazione, promette che “non è un sogno, ma un piano per il quale già stiamo lavorando con Welfare, Inps, il mio Ministero e il Ministero del Tesoro e che passerà dalla Conferenza unificata Stato-Regioni”. Il tutto dovrebbe arrivare entro il 2010. Il progetto per la sanità elettronica è stato anticipato dal ministro al Forum Meridiano Sanità aperto questa mattina a Cernobbio. Alla platea il ministro ha offerto il proprio impegno fatto di date precise: la connessione in rete di tutti i medici di medicina generale e pediatri convenzionati Asl avverrà entro giugno del 2010. “Sono oltre 55mila i medici da mettere in rete, il 40% sono già connessi, dobbiamo raggiungere il restante 60%. Pensate come in questo modo – ha detto il Ministro – si può raggiungere un enorme potenziale di know-how di efficienza e di competenze; certificati di malattia tradotti in documenti digitali e prescrizioni farmaceutiche in formato digitale entro il 31 dicembre del 2009”. E, nell’annunciare l’intervento, Brunetta ha richiamato l’attenzione sul grande numero di certificati cartacei che impegna l’Inps. “Se digitalizzati – ha fatto notare – arrivano on line in tempo reale a qualsiasi luogo di controllo”, un modo per pareggiare pubblico e privato, quando ancora è il dipendente pubblico che consegna il certificato al proprio datore di lavoro al suo rientro. Sarà invece graduale l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico che avverrà in un arco di tempo che va dal 2009 al 2010; anno, quest’ultimo, che vedrà estesi su tutto il territorio nazionale i sistemi di prenotazione on line. “Facciamo tutto questo – ha sottolineato Brunetta – perché 15 miliardi di euro l’anno, pari ad oltre l’8% del Pil, con una proiezione all’11% nel 2025, è un grande dispendio. Queste risorse richiedono più efficienza e la si può raggiungere perché le nuove tecnologie lo consentono”. Inoltre, Brunetta ha fatto notare che, in tema di sanità elettronica, “le regioni sono fortemente attive, ma ognuna fa per conto suo, quindi molto probabilmente ci sono degli sprechi perché non c’è nessuno standard condiviso”. Infine, anche in sanità, ci sarà spazio per le emotions, ossia quegli smile e faccine, disponibili in ogni transizione, che permetteranno al cittadino di esprimere il proprio gradimento.
SIENEWS – numero 22 – 20 novembre 2008