Attenzione viene rivolta ai sopravviventi a breve e lungo termine e con malattia in fase quiescente o attiva e alla necessità di terapie di supporto in quest’ultimo gruppo di pazienti. Crescenti evidenze indicano che la qualità di vita (QoL) dei lungo-sopravviventi ad una neoplasia sia sempre più simile a quella osservata nella popolazione generale. Ciononostante, in questi soggetti sono riportati problemi specifici quali: disfunzione sessuale, fatigue, distress. Molto meno, invece, è noto riguardo ai pazienti adulti sopravviventi di linfoma non-Hodgkin (LNH) che spesso alternano fasi attive di malattia con fasi di remissione. I ricercatori della University of North Carolina di Chapel Hill hanno comparato la QoL di pazienti con LNH in fase attiva con quella di pazienti con breve (2-4 anni dopo la diagnosi) e lunga (> 5 anni dalla diagnosi) durata della remissione. Lo strumento di indagine è consistito nell’impiego di questionari quali il Medical Outcomes Study 36-item Short Form per la QoL, il Functional Assessment of Cancer Therapy-Lymphoma module ed un’auto-valutazione dell’impatto della malattia sul quotidiano. Sono stati identificati 761 soggetti da due registri della Carolina del Nord. Il tempo medio di sopravvivenza era 10.4 anni dalla diagnosi (range: 2-44 anni) e l’età media dei partecipanti era 62.7 anni (range: 25-92 anni). I risultati dello studio, pubblicati nella rivista Cancer (
leggi abstract originale), indicano che i sopravviventi con malattia in fase attiva (n = 109) mostravano salute mentale e fisica e QoL peggiori rispetto ai sopravviventi liberi da malattia (n = 652; tutti p
≤ 0.01). I risultati ottenuti dalla comparazione con la popolazione generale suggeriscono la necessità di cure di supporto per sopravviventi con malattia in fase attiva.