21 Ottobre 2008
SACCONI, PRIORITÀ ASSOLUTA ASSISTENZA 24 ORE 7 GIORNI SU 7 SUL TERRITORIO
“La richiesta di continuità dell’assistenza da parte dei cittadini nell’arco delle 24 ore, 7 giorni su 7 rappresenta una priorità assoluta”. Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, in un messaggio inviato al congresso del Sindacato unico medicina ambulatoriale italiana (Sumai), in cui sottolinea la necessità di garantire un’assistenza a 360 gradi sul territorio. “Il rapporto di fiducia tra cittadini e servizio sanitario nazionale – si legge nel messaggio di Sacconi – si basa essenzialmente sulla capacità di esserci nel modo giusto, quando serve. In altre parole il nostro obiettivo e’ quello di costruire e garantire un’offerta adeguata di assistenza sul territorio, il più vicino possibile al domicilio, in grado di rispondere ai nuovi bisogni di assistenza e di agire come strumento di controllo sulle eventuali riacutizzazioni o complicanze, spesso causa di uso inappropriato dei servizi di emergenza”. Per Sacconi, l’ospedale deve rimanere punto di riferimento per le fasi acute della malattia e per le prestazioni ad alta tecnologia. Ma ”l’obiettivo e’ costruire – continua Sacconi – strutture a ponte tra medicina di base e ospedale, che possano funzionare come centri aperti al pubblico 24 ore su 24 per la valutazione specialistica di episodi acuti e subacuti, controllabili e trattabili in ambulatorio”. Questo permetterebbe di ridurre l’afflusso al Pronto soccorso, oggi eccessivo e spesso inappropriato. Serve, secondo Sacconi ”la presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali attraverso l’integrazione dei vari attori istituzionali”. Ma per arrivare a questo serve anche ”un cambiamento culturale e di fiducia verso la possibilità di organizzare la sanità italiana”, ha detto Sacconi che ha sottolineato anche la necessità di valorizzare la medicina del territorio anche a livello di formazione universitaria e di aggiornamento. Per Sacconi ora ”sta a voi medici – ha detto nel messaggio agli specialisti ambulatoriali e agli altri operatori – fare la propria parte, far percepire al sistema, ai cittadini il cambio di marcia proprio a partire dal cambiamento di consapevolezza del proprio ruolo”. Passare insomma, ha concluso, ad ”una sanità in cui il medico torni a prevalere sul burocrate e in cui il rapporto con il cittadino non si limiti alla prescrizione di una cura”.