giovedì, 1 giugno 2023
Medinews
11 Maggio 2009

SACCONI, ENTRO ESTATE DECISIONE NUOVI COMMISSARIAMENTI

Nuovi commissariamenti alle regioni che hanno sforato il deficit sanitario saranno decisi entro l’estate. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro e della Salute Maurizio Sacconi, presentando il Libro Bianco del Welfare. “All’ordine del giorno subito, qui e ora – ha sottolineato – è la questione della sanità meridionale. L’accelerazione del risanamento dei servizi sociosanitari assistenziali nel mezzogiorno e i piani di rientro e i commissariamenti sono la premessa del buon funzionamento del federalismo fiscale. Significa dare ai cittadini del sud non meno ospedali ma più servizi, quelli che spendendo di meno il nord dà ai cittadini. Le regioni sottoposte ai piani – ha spiegato il ministro – sono monitorate, e i monitoraggi hanno riscontrato criticità. Sono stati richiesti ulteriori decisioni in modo che entro l’estate si possa decidere cosa fare in quelle situazioni”. Alcune Regioni, si legge infatti nel Libro Bianco, “hanno mantenuto o addirittura implementato modelli organizzativi obsoleti per cui a elevati livelli di spesa corrisponde una bassa qualità dei servizi erogati. Ne e’ riprova il fatto che sono sempre più consistenti i flussi di mobilità di pazienti dal Sud al Nord alla ricerca di prestazioni e livelli essenziali di qualità non erogati dalle Regioni di appartenenza, nonostante (e forse proprio a causa di) una capillare e abnorme diffusione di ospedali ‘generalisti’. L’incremento esponenziale dei costi e il dispendio di risorse umane e professionali è l’ovvia conseguenza”. Il governo della qualità e quantità della spesa sanitaria, prosegue il testo, “rappresenta una condizione necessaria anche per la applicazione della nuova legislazione sul federalismo fiscale se è vero che ben tredici Regioni registrano un disavanzo di gestione, mentre l’85 per cento del disavanzo complessivo si concentra in Lazio, Campania e Sicilia”. I costi operativi sono così profondamente diversificati nelle Regioni e il criterio della “spesa storica”, che è ancora oggi alla base del riparto del Fondo sanitario nazionale, “risulta sempre più insopportabile per i cittadini che vivono nelle aree caratterizzate da maggiore efficienza”. Il documento contiene anche una stoccata al sistema dei Livelli essenziali di assistenza, che “sono diventati talora l’alibi per coprire inefficienze e sprechi, anche perché privi di efficaci meccanismi di controllo e monitoraggio. La loro introduzione non ha generato il cambiamento auspicato. Mancano strumenti informativi e valutativi in grado di cogliere le asimmetrie tra domanda e offerta di salute per arrivare a un loro progressivo riallineamento”.
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