La mucosite del cavo orale indotta dal farmaco anti-tumorale costituirebbe un fattore di rischio addizionale per i pazienti con carcinoma renale in trattamento con agenti che inibiscono il riassorbimento osseo. L’osteonecrosi conseguente soprattutto a somministrazione endovenosa di bifosfonati, prescritti per patologie metaboliche e oncologiche dell’apparato scheletrico, rappresenta un grave effetto collaterale di questi farmaci. L’estrazione dentaria è la più frequente causa scatenante di osteonecrosi. In alcuni casi l’osteonecrosi si sviluppa spontaneamente, ma alcune localizzazioni anatomiche aumentano il rischio. Sunitinib, inibitore della tirosin-chinasi, è una delle terapie target utilizzate per il carcinoma renale che notoriamente induce mucosite del cavo orale, quale effetto collaterale, e nei pazienti trattati con bifosfonati ciò può aumentare il rischio di osteonecrosi. Nell’articolo pubblicato nella rivista Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology, and Endodontology (
leggi abstract originale), gli autori presentano tre casi di pazienti con carcinoma renale in trattamento con bifosfonati che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola durante o dopo terapia con sunitinib. In due pazienti, l’osteonecrosi della mandibola è stata collegata alla comparsa di mucosite dopo assunzione di sunitinib; il terzo paziente ha mostrato recidiva delle lesioni osteonecrotiche immediatamente dopo ripresa della terapia con il farmaco. Poiché la mucosite orale si manifesta durante la terapia target e può aumentare il rischio di osteonecrosi in pazienti trattati con bifosfonati, gli autori suggeriscono uno stretto controllo del cavo orale durante terapia con sunitinib e la somministrazione endovenosa di bifosfonati. La mucosite infatti potrebbe rappresentare un fattore di rischio di osteonecrosi della mandibola.