Ricercatori statunitensi suggeriscono che un polimorfismo di singolo nucleotide (MDM2 SNP309) possa avere un ruolo importante nello sviluppo di melanoma nelle donne e possa quindi aiutare ad identificare in età più giovane quelle a rischio. Il polimorfismo MDM2 SNP309 è già stato associato ad insorgenza precoce di certi tipi di cancro nel sesso femminile e i tassi di incidenza di melanoma sono più alti nelle donne che negli uomini fino a 40 anni, mentre in età superiore ai 50 anni la frequenza di melanoma si inverte, essendo più elevata nei maschi. Per definire il motivo di questa differenza, gli autori dello studio pubblicato nella rivista Clinical Cancer Research (
leggi abstract originale) hanno esaminato l’associazione tra MDM2 SNP309 (e il polimorfismo correlato: p53 Arg72Pro), età alla diagnosi, caratteristiche clinico-patologiche del tumore e sesso in 227 pazienti con melanoma. L’età mediana alla diagnosi era di 13 anni più bassa nelle donne con genotipo SNP309 GG (46 anni) rispetto alle donne con genotipi TG+TT (59 anni; p = 0.19). Le analisi, utilizzando età dicotomizzata in decenni, hanno indicato che le donne con genotipo GG avevano un rischio significativamente più alto di ricevere diagnosi di melanoma in un’età inferiore ai 50 anni rispetto alle donne di età maggiore, ma questo non era osservato quando la comparazione era fatta tra donne di età inferiore ed età superiore o uguale a 60 anni. Ad un’età inferiore a 50 anni, le donne con genotipo GG avrebbero una probabilità 3.89 volte maggiore di ricevere diagnosi di melanoma rispetto alle donne che presentano genotipi TG+TT (p = 0.01). Tali conclusioni non possono essere applicate al sesso maschile.