La procedura negli ultimi anni è migliorata, la sopravvivenza è più lunga e sono diminuiti i rischi della chirurgia, però il grado di instabilità dei microsatelliti e di invasione microvascolare non sono da trascurare anche se solo la prima è associata a bassa OS e DFS. Il migliore trattamento per i pazienti con carcinoma epatico di piccole dimensioni è ancora oggetto di dibattito. I ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in collaborazione con colleghi italiani hanno valutato i risultati chirurgici e a lungo termine della resezione epatica per masse ≤ 3 cm in pazienti con carcinoma epatico. Lo studio retrospettivo multicentrico pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Surgery (
leggi abstract) ha incluso 588 procedure di resezione epatica di piccole masse in 8 unità di chirurgia epato-biliare tra il 1992 e il 2008. Gli esiti primari includevano il rischio operatorio e l’analisi di regressione logistica è stata utilizzata per valutare i fattori di rischio di mortalità post-operatoria. Esiti secondari dello studio erano la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da malattia (DFS), stimate con il metodo di Kaplan-Meier. La mortalità post-operatoria è risultata dell’1.9%, la morbilità del 35.7% (morbilità maggiore: 7.3%) e la percentuale di trasfusioni era pari al 13.8%. La classe Child-Pugh B e le trasfusioni di sangue sono state associate a più elevata mortalità post-operatoria, mentre i tassi di invasione microvascolare e di noduli microsatelliti erano pari rispettivamente al 37.0 e 23.1%. Dopo un follow-up mediano di 38.4 mesi, i tassi di OS a 5 e 10 anni erano rispettivamente del 52.8 e 20.3%, con una DFS del 32.4 e 21.7%, mentre il tasso di recidiva locale è risultato dell’1.4%. Tra il 2000 e il 2008, la OS a 5 anni è risultata significativamente più alta di quanto osservato negli anni 1992 – 1999 (61.9 vs 42.6%; p < 0.001). In analisi multivariata, classe Child-Pugh B, ipertensione portale e instabilità dei microsatelliti sono state indipendentemente associate a OS sfavorevole, anche se l’instabilità dei microsatelliti era la sola variabile indipendente associata a bassa DFS. In conclusione, la resezione di piccole masse di carcinoma epatico è migliorata negli anni, favorendo la riduzione del rischio chirurgico. Anche la sopravvivenza a lungo termine è diminuita dopo resezione epatica. Malgrado le piccole dimensioni del tumore, il grado di instabilità dei microsatelliti e di invasione microvascolare non sono irrilevanti e la presenza di instabilità dei microsatelliti è la sola variabile associata in modo indipendente a bassa OS e DFS.