30 Giugno 2009
REGIONI STUDIANO COME MISURARE EFFICIENZA E APPROPRIATEZZA
Un sistema di valutazione delle prestazioni sanitarie nelle singole regioni, che sia ”continuamente aggiornabile” e che prenda il meglio da ogni regione mettendolo a disposizione delle altre e’ necessario secondo il viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto presso l’ISS alla presentazione del sistema di valutazione delle prestazioni sanitarie delle Regioni messo a punto dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Il modello di riferimento per la valutazione e’ quello adottato da tempo dalla Toscana basato su 130 indicatori (liste d’attesa, spesa farmaceutica, appropriatezza delle prestazioni, qualità, ma anche le opinioni di medici e cittadini) per raggiungere la piena efficienza. Secondo Fazio ”il Sistema Sanitario Nazionale è il migliore concepibile, ma ha delle disomogeneità. Dobbiamo aiutare le Regioni meno virtuose a raggiungere gli obiettivi di qualità delle altre: un sistema di valutazione che le metta a regime ”e’ un risparmio, non un costo”, ha detto. Intanto, uno studio sulla valutazione delle prestazioni sanitarie condotto dal laboratorio Management e sanità (Mes) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sottolinea come Toscana, Liguria, Piemonte e Umbria, siano le prime Regioni ad avere adottato un sistema di valutazione del servizio sanitario, e ad avere avviato uno scambio di dati e un confronto, mentre altre nove Regioni, oltre alle Province autonome di Trento e Bolzano, sono disposte ad adottare sistemi di valutazione. Restano fuori, per il momento, Lazio, Molise, Abruzzo, Emilia Romagna, Calabria e Valle d’Aosta. Lo studio del MES nel futuro permetterà di realizzare una ‘mappa’ dei sistemi di valutazione di ciascuna regione e mettere in evidenza i punti di forza e quelli di debolezza.